Sono tantissime le reazioni alla nomina di Mario Draghi e Bruno Tabacci non ha usato mezzi termini: «Lui è un superman». Il leader di Centro Democratico, tra i principali esponenti politici ad aver tentato di salvare il Conte ter, è intervenuto ai microfoni di Un giorno da pecora per commentare “l’arrivo” dell’ex numero uno della Banca centrale europea.
«Ho sentito il discorso Draghi, devo dire che c’era anche una certa emozione. Lui non mi sembrava emozionato, ero io emozionato a sentirlo. Lui ha una fibra fortissima, in meno di due minuti ha impostato le cose con grande chiarezza», l’ammissione di Bruno Tabacci nel corso della trasmissione in onda su Rai Radio 1.
BRUNO TABACCI: “MARIO DRAGHI È UN SUPERMAN”
Bruno Tabacci conosce molto bene Mario Draghi, è stato lui a lanciarlo nel mondo politico nel 1983: «Io ero il capo della segreteria tecnico del ministro del Tesoro, Goria, e c’erano due consulenti: uno era Fabrizio Galimberti e l’altro era Vincenzo Visco. Si andò a votare, Visco venne da me e mi disse che voleva candidarsi con il Partito Comunista da indipendente. Anche Galimberti andò via e restammo senza consulenti. Io cercai qualcuno sulla piazza, Prodi mi suggerì un giovane molto interessante che era rientrato a Roma. Abbiamo fatto un paio di incontri, poi siamo diventati amici e ognuno ha fatto la sua strada».
Dopo aver rivelato un retroscena su Obama – «Quando era il capo della Bce, Obama quando aveva dei problema diceva ai suoi collaboratori di chiamare Mario. Lui era molto vicino a Obama» – Bruno Tabacci ha parlato della possibile maggioranza riunita attorno all’economista: «La questione è legata all’appello fatto da Mattarella, la mia impressione è che ci sono ancora un sacco di furbetti in giro. La fiducia la devono dare i parlamentari, non il governo politicamente definito. Ogni formazione politica dovrà dire come la pensa. Io penso che ci sarà convergenza sul governo di Draghi».