Bruno Vespa “bacchetta” Giuseppe Conte e il governo, definendo senza precedenti la situazione attuale italiana. Il celebre conduttore e scrittore è indignato a causa dei recenti dati pubblicati dall’Economist, secondo cui l’Italia è fanalino di coda nelle classifiche mondiali per la crescita economica, non solo per la crisi causata dal Covid. «Non mi rassegno a un paese incapace di decidere. Sempre bloccato. Da cittadino, esigo che anche in Italia si facciano le cose che si fanno negli altri Paesi europei», dichiara all’Huffington Post. La pandemia non deve essere un colpo di grazia, ma un’occasione. «È ora di tirarsi su le maniche e risalire le posizioni di quella maledetta classifica. Non sopporto di invidiare la Francia, la Germania, l’Inghilterra, per la capacità di fare delle scelte». Per Bruno Vespa il premier Giuseppe Conte e il governo si sono rivelati poco incisivi nelle scelte e poco coraggiosi. «Pretendo un governo che governi, una maggioranza che decida, un presidente del consiglio che sappia anche essere impopolare, se necessario; e che quando la mattina si guarda allo specchio, pensi: “Non è possibile che l’Italia abbia i numeri peggiori tra i paesi industrializzati. Non è dignitoso. Non è tollerabile. Non è quello per cui gli italiani si sono fatti il mazzo dal dopoguerra in poi”».
BRUNO VESPA CONTRO CONTE E GOVERNO, POI LA STOCCATA A M5S
Bruno Vespa ha toccato anche la questione della possibile proroga dello stato di emergenza, dichiarando che è finito il periodo dei dpcm e dei colpi di mano del premier Giuseppe Conte. «Se lo stato d’emergenza è una coperta di Linus, una misura psicologica per segnalare che la situazione è ancora grave, ci può stare. Ma vista la diffidenza che c’è dentro la maggioranza e con l’opposizione troverei corretto usare il decreto legge per ogni provvedimento di qualche rilevanza». Inoltre, ritiene che non sia normale che una pandemia abbia spinto il governo ad agire su alcuni temi e alcune riforme. «Abbiamo dovuto aspettare una pandemia per riformare il codice degli appalti. Ci rendiamo conto? È possibile che ogni volta dobbiamo lambire la catastrofe per fare delle cose di buon senso?». Ma il conduttore di Porta a Porta ha riservato una stoccata anche al Movimento 5 stelle: «A loro è successo quello che accade a tutti i movimenti rivoluzionari: quando entrano nelle stanze del potere, diventano conservatori».