Grande esperto di elezioni al Quirinale, Bruno Vespa ha fatto il punto della situazione sulla corsa al Quirinale ai microfoni del Corriere della Sera, ricordando quanto è accaduto in passato. Il volto di Porta a porta ha ribadito che è impossibile fare previsioni, considerando che al Colle non si candida mai nessuno: l’unica eccezione quella rappresentata da Giuseppe Saragat



Bruno Vespa ha ricordato un episodio a dir poco particolare, legato all’elezione di Carlo Azeglio Ciampi. Una votazione che avvenne alle spalle di Franco Marini, ha spiegato il giornalista, a causa dell’intesa tra D’Alema, Veltroni, Berlusconi e Fini: “Marini, segretario del Ppi, lo seppe solo poche ore prima. Eppure conosceva tutti gli angoli del potere. In quelle ore il nostro comune amico Edoardo Valentini, un mito del vino italiano, mi regalò un bianco di suo padre del 1961, una rarità. Marini mi disse la mattina della sconfitta: “appena eletto presidente della Repubblica, verrò a berlo a casa tua…”. Tre ore dopo si ritirò”.



BRUNO VESPA: “DRAGHI-COLLE, ATTENTI AI FRANCHI TIRATORI”

L’elezione più crudele per il candidato sconfitto è sicuramente quella legata a Romano Prodi, una “pagina amarissima” ha spiegato Bruno Vespa, senza dimenticare quanto accaduto a Fanfani, definito “l’eterno sconfitto”. Una battuta anche su Giulio Andreotti: “Certamente teneva molto al Quirinale. Nel maggio 1992, lo sappiamo, il candidato della Dc Arnaldo Forlani mancò l’elezione per 29 voti, attivati dagli andreottiani, e fu felicissimo di ritirarsi. La corsa di Andreotti, che contava sui voti dei post comunisti, fu interrotta dalla strage di Capaci”. Bruno Vespa si è poi soffermato sull’elezione del presidente della Repubblica in programma tra due mesi e ha parlato dell’ipotesi Draghi: “Nella spericolatezza delle previsioni è l’ipotesi che, al momento, rischia di meno. Ma attenti ai franchi tiratori”.

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