Bruno Vespa è stato ospitato nel salotto di Verissimo da Silvia Toffanin, con la quale ha parlato della sua vita e della sua carriera, senza tralasciare ovviamente neppure sua moglie, Augusta Iannini, e i suoi figli, Federico e Alessandro. Da piccolo, ricorda il giornalista, “sognavo di fare il falegname, fino ai 3/4 anni. Poi ho sognato di fare il medico fino ai 15, quando una mia amica a tennis mi ha invitato a scrivere sul Giornale, poi a 16 sul Tempo ed è partito tutto.



“Da piccolo”, ricorda Bruno Verspa, “viveva con noi nonna Ida, era una quercia e io ero il nipote prediletto. Mi ha insegnato ad essere forte nell’affrontare le difficoltà e l’ottimismo, al contrario di mia madre che era fondamentalmente pessimista. Non so perché lo fosse, credo fosse il suo carattere, ma non mi è mai pesato. Mamma era una maestra elementare. Papà era rappresentate di commercio. Non ha avuto una vita facile ed è stato anche disoccupato per un po’ di tempo, e fortunatamente c’era lo stipendio della mamma. Penso a loro tutti i giorni”, confessa Bruno Vespa, “vivo con loro e con mio fratello Stefano che se n’è andato troppo presto. Da piccolo mi illudevo che fosse un fratello su commissione, è nato che avevo 13 anni ed era un giornalista professionista stimatissimo anche lui, ma se n’è andato una mattina. Lui era la parte seria della famiglia”.



Bruno Vespa: “Silvio Berlusconi mi manca, l’ho ammirato profondamente”

Ma nella sua intervista ovviamente Bruno Vespa ha anche voluto ricordare l’eterno amico Silvio Berlusconi che, racconta, “mi manca perché lui ha portato la democrazia dell’alternanza: oggi vinco io, domani tu. Senza di lui questo non ci sarebbe stato. Siamo stati amici per 30 anni e ha presentato tutti i miei libri. Abbiamo discusso, anche litigato, ma io l’ho ammirato profondamente ed è stata una grande perdita”.

E così come ha conosciuto il padre, Bruno Vespa ha anche avuto modo di conoscere Pier Silvio, del quale parla come di “un bravo ragazzo. Devo dire che ho parlato con tutti e 5 i figli ma lui ha questa eredità importante e la cosa bella è lo sviluppo che sta facendo in Europa per sfidare un nuovo mondo e un nuovo pubblico. Tutti i figli, comunque, hanno dato una lezione perché l’eredità di Berlusconi”, conclude Bruno Vespa, “non era una cosa semplice ma non è volata una mosca, hanno riconosciuto tutti che è stato un grande padre“.