Bufera su Bruno Vespa e sulla Rai dopo le dichiarazioni del giornalista ospite questa mattina ad “Agorà” per presentare il suo ultimo libro “Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)“. E proprio un’uscita sul Duce ha procurato al conduttore di Porta a Porta gli strali del web. Vespa ha infatti dichiarato: “Mussolini? Ebbe un grande consenso in Italia e all’estero per le sue opere sociali. Nel libro racconto il consenso che Mussolini ebbe per le sue opere sociali. Ha creato i contratti nazionali, l’Inps, la settimana di 40 ore“. Si tratta di inesattezze storiche: le 40 ore lavorative, ad esempio, vennero instaurate tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Così come l’INPS venne così rinominato dal fascismo, ma esisteva già sotto la sigla di INFPS dal 1919, così come ancora precedente era il sistema pensionistico.



BRUNO VESPA: “MUSSOLINI EBBE CONSENSO PER LE SUE OPERE SOCIALI”

Quando l’account Twitter della trasmissione di Rai 3 ha rilanciato le parole del giornalista sintetizzandole in un cinguettio, il post in questione è stato letteralmente preso di mira dagli internauti. C’è chi ha provveduto a fare opera di fact checking, mentre un altro utente ha commentato:”Spiegate a Bruno Vespa con che metodi si prende il consenso un dittatore (tipo facendo colpi di stato, abolendo le elezioni, eliminando gli avversari, con la propaganda, mandando in esilio decine di migliaia di persone…) che forse non lo ha ancora capito…“. Dello stesso tenore il commento di chi ha sottolineato che il consenso Mussolini lo ebbe “più che altro dopo avere bastonato gli operai, incendiato le sedi sindacali e le case del popolo, chiuso i giornali non legati al regime, massacrato popolazioni libiche ed etiopi“. Dopo il polverone sollevato dalle sue parole, nessun commento è arrivato da parte di Bruno Vespa: giungerà nelle prossime ore?

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