Con la pandemia di covid che sembra scemare o andare in “vacanza”, l’attenzione dei virologi si sta concentrando in particolare sul long covid, ovvero, i pesanti strascichi lasciati dall’infezione, soprattutto se fatta in forma grave, quindi con ospedalizzazione, e dai non vaccinati, sul corpo di chi ha ospitato il virus. “Le stime più caute – ha spiegato oggi il professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, parlando ai microfoni de IlSole24Ore – dicono che almeno il 10% di chi si è infettato può soffrire di affaticamento e complicanze che colpiscono vari organi”.

I ricercatori stanno quindi cercando di studiare il long covid in maniera più approfondita, ancor di più di quanto fatto fino ad ora: “I ricercatori e clinici lo stanno studiando in tutto il mondo e così facciamo anche noi”. ha proseguito Bursaferro, spiegando che i primi risultati significativi dovrebbero arrivare durante la prossima estate: “A giugno contiamo di avere le prime stime dell’impatto del Long Covid nel nostro Paese e contiamo di valorizzare le competenza che ci sono creando una rete nazionale dei centri, presenti in ogni Regione, in grado di essere un punto di riferimento e dare risposte omogenee ai pazienti”.

BRUSAFERRO: “CI AUSPICHIAMO UNA DECRESCITA DEI CASI”

Brusaferro, nella sua intervista al quotidiano finanziario, ha parlato anche delle previsioni per il futuro prossimo: “In questa fase– ha detto il presidente dell’Iss- vediamo anche in altri Paesi una circolazione ancora significativa del virus sostenuta da Omicron e le sue sue varianti, ma che impatta al momento in maniera limitata sui servizi sanitari”.

“L’auspicio – ha continuato – è che ci sia una decrescita dei casi. Ma è difficile fare previsioni perché il virus circola in tutto il mondo e per questo è fondamentale continuare a monitorarlo”. I dati riguardanti il covid continueranno ad essere strettamente monitorati e come fatto sapere più volte dagli organi preposti, al primo segnale di allarme potrebbero tornare attuali vecchie misure superate con la fine dello Stato d’emergenza.