La scuola è una priorità del governo Draghi e lo si è capito anche dalla misura comunicata nella giornata di ieri dallo stesso premier, circa la riapertura dopo Pasqua delle scuole in zona rossa fino alla prima media. “La curva dell’epidemia mostra finalmente segnali di decrescita – le parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico (Cts), intervistato stamane dal Corriere della Sera – abbiamo guadagnato uno spazio per riaprire qualcosa ed è la scuola. Continuiamo così per guadagnare altri spazi. La scuola è sempre stata una priorità, non solo in Italia – ha aggiunto – anche l’Oms ha attivato un tavolo di lavoro su questo tema”.



A favorire la riapertura degli istituti il fatto che il virus circoli di meno fra i più giovani: “Nelle fasce più giovani l’infezione circola meno e c’è minore rischio di trasmissione agli adulti. È un argomento di dibattito a livello internazionale”, ma per evitare che i casi esplodano “serve uno stretto controllo sulle attività che girano attorno alla scuola, prima e dopo”.



BRUSAFERRO: “NIENTE GIALLO? SITUAZIONE NEGLI OSPEDALI PARLA CHIARO”

In ogni caso si è deciso di riaprire la scuola perché “ci sono i segnali che la curva possa cominciare a scendere nelle prossime settimane”, grazie anche alla vaccinazione del personale scolastico, che è “un ulteriore fattore favorevole a una riapertura permanente. Si spera di non dover più tornare indietro”. I contagi sono in calo, la curva sta decrescendo, ma preoccupa la situazione ospedaliera: “I numeri parlano da soli. L’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive è cresciuto dal 36 al 39%, come conseguenza dell’aumento dei casi. La soglia da non superare è del 30%”. Di conseguenza, niente zona gialla fino a maggio, ma con l’avvicinarsi all’estate la situazione dovrebbe migliorare notevolmente: “Sarà più facile restare all’aperto e questo favorirà il rallentamento della trasmissione, sempre mantenendo distanziamento, mascherina e igiene delle mani”. Saranno quindi vacanze con “qualche libertà in più facendo tesoro della lezione imparata la scorsa estate, vissuta un po’ troppo allegramente”.

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