Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Cts, ha rilasciato un’intervista a “La Repubblica” in edicola oggi, domenica 29 agosto 2021, al cui interno ha esaminato la situazione pandemica attualmente in essere in Italia. Innanzitutto, l’esperto ha rilevato che l’indice Rt sta calando e che le proiezioni indicano “la possibilità di un ulteriore abbassamento. Succede tutto lentamente a causa della variante Delta, ormai dominante. In Italia c’è ancora una quota di persone non vaccinate, che quindi si infetta. Bisogna andare avanti con la vaccinazione”.



Il Cts ha recentemente detto “s” all’estensione del Green Pass a 12 mesi: la copertura data dal vaccino e dalla malattia dura un anno? “La copertura immunitaria è un fenomeno complesso – ha risposto Brusaferro –. Sappiamo che negli immunodepressi o in chi ha il sistema immunitario debole c’è bisogno di più stimoli per garantire copertura nel tempo. Tra queste persone ci sono gli anziani. Riguardo a chi non ha problemi, gli studi dicono che la protezione c’è anche dopo 6-8 mesi, soprattutto dalle forme gravi. Visto anche ciò che si osserva per altri vaccini, l’ipotesi è che la durata possa arrivare a un anno. Ma dobbiamo essere prudenti. Così si è detto sì al Green Pass di 12 mesi”.



SILVIO BRUSAFERRO E LA SCUOLA: “LEZIONI IN PRESENZA GARANTITE”

La scuola è pronta a ripartire, secondo Brusaferro, in quanto la sua organizzazione è consolidata. Come sempre, del resto, è fatta di momenti scolastici veri e propri e momenti non legati alle lezioni. “Oggi, però, possiamo vaccinare sia il personale che gli studenti dai 12 anni in su. Con questo strumento potentissimo, si può facilitare enormemente la possibilità di controllare l’infezione”. Possibile che la curva dei casi torni a salire alla ripresa della didattica in presenza? Secondo il portavoce dell’ISS non si può escludere a priori, ma prendendo tutte le precauzioni del caso, la DAD resterà un lontano ricordo. Bisogna, però, essere al tempo stesso pronti con i test, le quarantene e il tracciamento delle positività.



In ogni caso, “possiamo guardare con un po’ più di ottimismo alla situazione attuale, perché abbiamo i vaccini. L’andamento dell’epidemia in questo periodo è dovuta in modo significativo alla copertura vaccinale. Gli italiani hanno risposto bene e sono certo che nelle prossime settimane raggiungeremo coperture elevate”.