Il numero uno dell’istituto superiore di sanità, l’Iss, il professore Silvio Brusaferro, commenta in maniera positiva la decisione di Macron di estendere l’uso del Green Pass a numerose realtà pubbliche come ristoranti, caffè, centri commerciali e via discorrendo: “Il punto chiave è la consapevolezza di ognuno di noi che in situazioni in cui non si garantisce il distanziamento e non si porta la mascherina, si può avere maggiore sicurezza solo se si è vaccinati a ciclo completo – le sue parole rilasciate stamane ai microfoni de La Stampa – questo è evidente dai dati che analizziamo e quindi possiamo permetterci maggiori gradi di libertà se abbiamo completato il ciclo di vaccinazione. Ma bisogna sapere che ognuno di noi fa la differenza con i suoi comportamenti. I comportamenti e la vaccinazione sono le due grandi gambe della scommessa nella convivenza con questo virus”.
Ed è quindi fondamentale continuare a vaccinarsi e soprattutto completare il ciclo: “Per contrastare la circolazione del virus la risposta più efficace è vaccinarci con il ciclo completo. Più persone si vaccinano più abbiamo la possibilità di controllare la diffusione dei contagi e di limitare l’impatto sanitario dal punto di vista dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Vaccinarci è l’obiettivo del Paese, dobbiamo essere consapevoli che è la chiave per difenderci”.
BRUSAFERRO: “CONSEGUENZE DEI FESTEGGIAMENTI LE VALUTEREMO A BREVE”
In questi giorni abbiamo assistito a scene che qualcuno ha definito di “contagio in diretta” dopo i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia: “Conseguenze le valuteremo nei prossimi giorni misurando l’andamento dei nuovi casi. Sappiamo che quando ci sono situazioni di assembramento se non si adottano mascherina o distanziamento la possibilità che ci sia una diffusione del virus aumenta. Sappiamo anche che la variante Delta si trasmette più facilmente e quindi possiamo ipotizzare che ci sia un aumento dei contagi ma è un’ipotesi che dobbiamo verificare”. Si è affrontato quindi il tema della terza dose, che secondo numerosi esponenti del mondo scientifico potrebbe rendersi necessaria da dicembre 2021/gennaio 2022 per i primi vaccinati: “E’ un tema all’attenzione della comunità scientifica – spiega Brusaferro – man mano che procediamo otteniamo nuovi dati, soprattutto sulla persistenza della copertura immunitaria. In ogni caso l’obiettivo è fare in modo che l’immunità persista, particolarmente per le categorie più a rischio come i sanitari e le persone fragili”.
BRUSAFERRO: “VARIANTE DELTA? CHI E’ VACCINATO NON SI AMMALA GRAVEMENTE
Ovviamente non si poteva non parlare del ritorno a scuola a settembre e a riguardo Brusaferro chiede pazienza: “La prima considerazione è che siamo a metà luglio, ci sono due mesi per vaccinarci. Credo che sia importante che il personale scolastico e anche gli studenti dai 12 anni in su si vaccinino. E’ anche importante fare in modo che nei contesti scolastici le misure messe in atto nell’anno scolastico uscente si possano applicare. Dobbiamo sottolineare che la didattica in presenza è l’obiettivo a cui puntare, quindi la vaccinazione è una delle chiavi di volta. Due mesi sono un tempo che consente di vaccinare anche chi non ha potuto farlo o chi forse vuole acquisire informazioni in più. Abbiamo informazioni e dati che rassicurano su efficacia e sicurezza e sappiamo che Ema e Aifa quando autorizzano un vaccino lo fanno con tutte le evidenze. Quindi raccomandare questo serve anche per garantire nel migliore dei modi la didattica in presenza”. Sulla Variante Delta, il professore sottolinea quanto la stessa sia più contagiosa ma non più pericolosa: “La notizia positiva è che le vaccinazioni sono efficaci anche con la variante Delta, che sappiamo si trasmette in modo più efficiente rispetto alle precedenti. ora si stanno valutando gli impatti dal punto di vista sanitario. I dati mostrano però che sulle persone vaccinate ha un impatto più basso da un punto di vista dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Per contrastarla servono sempre le regole del distanziamento e della mascherina se ci troviamo in una situazione di assembramento”. Ma quanto durerà il covid? “L’auspicio è che questa infezione da pandemia si trasformi in endemia controllata con il minore impatto possibile da un punto di vista sanitario. Dobbiamo raggiungere elevati livelli di vaccinazione nel nostro Paese ma dobbiamo anche sapere che è uno sforzo globale. Nessuno di noi è sicuro finchè non siamo sicuri in tutto il mondo”.