Si susseguono gli appelli alla responsabilità in vista delle feste di Natale dalla comunità scientifica e dalla politica. A scendere in campo anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Per avere un gennaio più sereno e affrontare al meglio la campagna vaccinale, bisogna restare il più possibile a casa abbattendo così la curva dei contagi. «L’obiettivo è arrivare a 50 casi per 100mila abitanti in una settimana, circa 5-6mila al giorno. Ora siamo poco sotto 200», dichiara a Repubblica. Una volta raggiunta questa soglia, si può garantire il tracciamento sistematico per ogni contagiato, che in queste settimane è saltato.

«Stiamo decrescendo costantemente, ma i numeri sono ancora troppo alti. Se riusciamo ad abbassare ancora la curva affronteremo il nuovo anno in modo più sicuro». A proposito della possibilità che vengano applicate misure da zona rossa per Natale e Capodanno, Brusaferro spiega: «Più i provvedimenti sono restrittivi, più il numero dei casi e l’Rt si riducono rapidamente, cosa per noi fondamentale oggi ma anche e soprattutto in prospettiva futura».

BRUSAFERRO TRA SCUOLA E VACCINO ANTI COVID

Fare dei sacrifici a Natale è fondamentale anche per permettere alle scuole superiori di tornare alle lezioni in presenza. «È in corso un lavoro a livello locale sulla mobilità che mira a evitare o a contenere il rischio di trasmissione nelle occasioni d’incontro prima e dopo le lezioni», annuncia Silvio Brusaferro nell’intervista rilasciata a Repubblica. A tal proposito, precisa anche che «bisogna organizzare afflussi e deflussi da scuola per ridurre l’affollamento dei trasporti nelle ore di punta». Il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) però precisa che la scuola non riaprirà a tutti i costi: «Va valutata la situazione epidemiologica e anche il frutto dei tavoli di lavoro provinciali dei prefetti. Vedremo la situazione a gennaio».

Per quanto riguarda, invece, il vaccino, Brusaferro avverte: «Almeno fino a maggio avremo una situazione in cui, pur aumentando progressivamente il numero dei vaccinati, la circolazione sarà ancora importante. Significa che nella prima parte del 2021 non potremo derogare alle regole che conosciamo». Il numero uno dell’Iss spiega che nelle strategie di vaccinazione rientrano anche coloro che hanno già avuto Covid, invece sui tanti decessi in Italia cita diversi aspetti. «In Italia siamo molto anziani e in questa seconda ondata i decessi non sono più concentrati solo in alcune zone ma in tutto il Paese. Infine, purtroppo sappiamo che queste morti avvengono perlopiù tra persone anziane e fragili, e portatrici di molte altre patologie».