La nuova variante sudafricana, ribattezzata Omicron dall’OMS, terrorizza il mondo ma non è ancora stata segnalata nel nostro Paese. Lo ha precisato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), commentando il report di monitoraggio settimanale sul Covid-19 in Italia. L’esperto ha infatti dichiarato: “Ad oggi le sequenze relative della nuova variante sudafricana non sono state riportate nel database nazionale” creato in Italia per le varianti covid. Ciò significa che allo stato attuale la minaccia incombente per quanto riguarda i contagi in Italia è la variante Delta che, ha spiegato Brusaferro, “resta la variante circolante nel nostro Paese in maniera quasi esclusiva” ed “è sequenziata un po’ in tutto il paese. Anche la Delta plus è sequenziata, ma i numeri restano contenuti“.
Brusaferro: “Variante Omicron assente in database Italia”
Brusaferro ha proseguito spiegando che “le fasce di età più colpite dove l’aumento di casi” di Covid-19 in Italia “è più significativo sono quelle sotto i 19 anni“. “Nei casi pediatrici vediamo che la fascia di età sopra i 12 anni è caratterizzata da una crescita più significativa in questa fase“, ha detto, ma “quando andiamo a scorporare l’incidenza in queste fasce di età vediamo che” quella “dove l’incidenza sia a 7 che a 14 giorni è più elevata, è quella tra i 6 e gli 11 anni“. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha poi aggiunto come “anche in termini di ricovero vediamo come i ricoveri nei pazienti pediatrici siano fortunatamente limitati ma siano presenti in tutte le fasce di età e particolarmente nelle fasce di età più giovani“. Dati che sottolineano una volta di più la necessità di vaccinare anche i bambini.