Roberta Bruzzone, nota criminologa, si è espressa a “Ore 14”, trasmissione di Rai Due condotta da Milo Infante e andata in onda nel pomeriggio di oggi, mercoledì 21 settembre 2022, sul drammatico femminicidio di Signa (Firenze), nel quale ha perso la vita una donna italiana di 46 anni. Com’è noto i carabinieri hanno fermato il presunto autore del delitto: secondo l’agenzia di stampa Adnkronos, si tratterebbe del fratello 50enne della vittima, che avrebbe agito forse per cause di natura economica, ma al momento questa è soltanto un’ipotesi. I militari hanno ricostruito lo scenario in poche ore grazie alla collaborazione della Sis del Reparto Operativo, coordinati dal pubblico ministero di turno, Vito Bertoni.



Tornando alla Bruzzone, l’esperta ha dichiarato:Sto ricevendo proprio in queste ore una serie di richieste disperate d’aiuto di donne che si trovano nella medesima condizione della vittima in relazione a fratelli problematici, ora resi più aggressivi da problematiche di tipo economiche. È un copione che abbiamo purtroppo imparato a conoscere, ma non a prevenire. La situazione è una delle n-mila presenti nel nostro Paese e dobbiamo cercare di potenziare gli strumenti di prevenzione, qualsiasi essi siano”.



ROBERTA BRUZZONE: “NEL FRATELLO INDAGATO C’ERA UNA DIMENSIONE ACUTA DI TIPO PSICO-PATOLOGICO”

Nel prosieguo del suo intervento a “Ore 14”, avvenuto come di consueto in forma audiovisiva, Roberta Bruzzone ha teso a precisare di avere letto delle agenzie di stampa secondo cui questa persona (il fratello della vittima di femminicidio a Signa, ndr) “aveva manifestato propositi suicidari, allontanandosi in seguito di casa. C’era una dimensione acuta di tipo psicopatologico, verosimilmente di matrice depressiva, ma quella è una condizione che rende il soggetto profondamente instabile”.



Di fatto, ha concluso Roberta Bruzzone prima di cedere nuovamente la parola allo studio di Milo Infante, “dalla ideazione di un gesto di natura anticonservativa allo sfogo della frustrazione su un altro soggetto, il passo da fare non è necessariamente così lungo”.