Record per la domanda di titoli italiani: come riporta “Il Sole 24 Ore” e altri siti che si occupano di economia e finanza, pare sia in atto una vera e propria corsa a sottoscrivere di titoli di Stato del nostro Paese, per quello che è una sorta di revival del BTP Italia quando erano stati raccolti circa 22 miliardi di euro. La domanda di BTP italiani infatti ammonta a oltre 108 miliardi di euro e secondo alcuni analisti questo successo sarebbe dovuto soprattutto alla proposta del piano ribattezzato “Recovery Fund” presentato dalla Commissione Europea a guida Ursula von der Leyen negli scorsi giorni e che secondo gli analisti di Unicredit avrebbe contribuito inoltre anche a “migliorare il clima sui mercati internazionali”. La notizia ha inoltre costituito quest’oggi un importante traino per la Borsa di Milano che dopo questa netta accelerazione degli ordini relativi ai BTP ha chiuso la seduta salendo di oltre il 2% (2,2 per l’esattezza) e facendo meglio delle altre Borse europee.



BTP, DOMANDA RECORD DA 108 MILIARDI: I MOTIVI DEL SUCCESSO

Secondo quanto si apprende l’importo definitivo del collocamento del nuovo BTP decennale benchmark (che scadrà dunque il 1° dicembre del 2030), lanciato quest’oggi dal Tesoro italiano e annunciato come ben si ricorda proprio ieri dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze), è stato pari a circa 14 miliardi di euro, con lo stesso Ministero che ha dato mandato per il collocamento a Citigroup, BNP Paribas, HSBC France, Monte dei Paschi di Siena, UniCredi e NatWest Markets: a riferirlo sono delle fonti finanziarie a seguito della chiusura dei libri relativi alla raccolta dei suddetti ordini. Infine va registrato pure che positivi effetti per via di questo book straordinario degli ordini di BTP che ha ingolosito gli investitori si sono avuti anche a livello dello spread: non secondario, come detto, è l’aspetto relativo alle decisioni prese da Bruxelles e i risultati positivi dal collocamento del nuovo Btp sono correlati al fatto che si è alla vigilia di una nuova riunione della BCE che prenderà importanti decisioni in merito ai fondi da stanziare per l’emergenza Coronavirus.

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