«La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. L’asta BTP€i prevista per il 23 febbraio potrebbe pertanto essere cancellata». Di questi tempi la prudenza non è mai troppa e, a tale virtù, si è dovuto attenere il ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il proprio comunicato n. 22 datato primo febbraio e relativo “Al via all’emissione di un nuovo BTP€i 10 anni”. La nuova emissione in agenda è riconducibile al titolo indicizzato all’inflazione dell’area euro (escluso i prodotti a base di tabacco) con scadenza 15 maggio 2033 che, in base alle recenti e numerose rilevazioni in ambito inflazionistico, potrebbe avere una sua giusta collocazione all’interno dei portafogli di investimento. 



Sulla carta, tutto questo beneficio dipenderà dal rendimento finale e il popolo dei risparmiatori (anche se istituzionali),attenderà con condivisibile frenesia la comunicazione dell’atteso “guadagno” o della famosa “cedola” ricondotta al più classico e ormai démodé “a me interessa avere la cedola”. Bene. Nonostante la prudenza iniziale, nonostante le condizioni di mercato, nonostante la possibilità di poter assistere a un’asta cancellata, «Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i risultati dell’emissione della prima tranche del nuovo BTP€i a 10 anni – indicizzato all’inflazione dell’area euro, con esclusione dei prodotti a base di tabacco. Il titolo ha scadenza 15 maggio 2033, godimento 15 novembre 2021 e tasso annuo dello 0,1%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 9 febbraio p.v. L’importo emesso è stato pari a 5 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 102,703 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del -0,138%». Quanto riportato è il testo relativo al comunicato n. 24 del 2 febbraio (giorno seguente a quello del prudenziale avviso).



Calcolatrice alla mano, il rendimento potenziale in dote a questo strumento finanziario potrà accontentare tutti gli investitori che vogliono contrastare l’inflazione. Un contrasto, quest’ultimo, che se tenuto conto dell'”inflazione obiettivo” della Bce (pari al 2%) potrebbe – grazie a questo nuovo Btp – soddisfare l’esigenza “egoica” di battere sia il carovita che il mercato obbligazionario di riferimento. 

Tutto molto bene, tutto molto bello, e tutto molto semplice. Ma, purtroppo, tutto questo non è così. È ovvio che la citata emissione del decennale titolo di Stato italiano corrisponde al vero al pari delle sue stesse caratteristiche, ma ciò che invece non sembra poter essere così lineare è tutto quello che invece ruota al rendimento finale in capo al risparmiatore.



Dalla recente cronaca finanziaria si è potuto apprendere come sia cambiato l’approccio versus l’inflazione da parte della Governatrice Lagarde: un aumento dei tassi di interesse nell’Area Euro non può essere escluso quest’anno. Inoltre, oltre Oceano, le politiche monetarie statunitensi fanno intravvedere una stretta ancor più serrata della Fed. Inevitabilmente, le azioni di quest’ultima, andranno a influenzare le parallele sorti del Vecchio continente con serie implicazioni sui corsi (attualmente già sotto stress) degli stessi titoli obbligazionari quotati. 

Complessivamente stiamo osservando un insieme di elementi che possono concretizzare il mix perfetto della più classica delle “tempeste perfette” per l’asset class obbligazionaria: inflazione in aumento e stabile (inaspettatamente), rialzo dei tassi di interesse oltre le previsioni (inaspettatamente), economia in possibile rallentamento (inaspettatamente) dopo i recenti rally e, sempre presente e mai dimenticato (e da non sottovalutare), lo spread in salita. 

Tenuto conto di queste palesi e attuali evidenze si teme che la prudenza iniziale non sia stata sufficientemente assecondata. Sia chiaro: lo Stato italiano (venditore) è riuscito nel suo intento collocando il proprio “affare”, mentre, all’opposto, invece, l’investitore (compratore) dovrà attendere i futuri sviluppi che, alla vigilia dell’investimento, apparivano rosei. Inaspettatamente!  

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