Il BTP Italia in offerta dal prossimo lunedì partirà da un tasso del 2%. Si tratta di un rendimento base stabilito dal Ministero dell’Economia e delle finanze, utile soprattutto per un titolo a 5 anni visto che lo scenario desertici che dal loro lungo letargo permette al tesoro di agire anche su scadenze più brevi per l’offerta retail.



Btp Italia: i rendimenti resteranno alti

Il titolo ovviamente è ancora gonfiato dall’inflazione che ha determinato un rialzo dei prezzi e il carovita in grado di erodere i risparmi degli italiani e contrarre i consumi.

L’ultimo BTP Italia a 5 annicedola è semestrale e disegna una condizione su una base annua che, condizioni immutate, porterebbe ad un 14,5%.



Dal momento che i prezzi sono ancora molto volatili è difficile fare previsioni anche da parte delle banche centrali, ma si sa che l’inflazione per quest’anno è del 5,5% almeno per quanto concerne l’indice generale dei prezzi, mentre il FOI, quindi l’indice dei prezzi per le famiglie di operai e impiegati a cui è collegato il BTP Italia, si aggira intorno al 5,3%.

Btp Italia: la cedola a 5 anni partirà dal 7-8%

Ciò significa che se da marzo 2023 dovessero essere congelati i prezzi il rendimento nel 2023 calcolato su base annua della BTP Italia numero 19, dovrebbe aggirarsi tra il 7, 2% e il 7,3%. La Banca d’Italia per quest’anno prevede l’inflazione al 6,5% anche se il ritmo dei prezzi sembra destinato ad un costante rialzo, così come indicato anche dalla Banca Centrale Europea che vede il ritorno al 2% non prima del 2025, quindi progressivamente l’inflazione sarà in discesa, ma ci vorrà ancora molto tempo perché la situazione torni alla normalità. Sicuramente la Banca Centrale Europea ha dovuto abbandonare l’idea che l’inflazione calibrata e graduale che aveva, almeno inizialmente, determinato la scelta di inchiodare i tassi a zero.



Il BTP Italia viene ripagato semestralmente mentre al sottostante viene applicato il rendimento minimo garantito. Quest’ultimo non viene intaccato nemmeno in caso di deflazione, perché se l’inflazione dovesse abbattersi rapidamente, l’indicizzazione sarebbe pari a zero.

Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che l’investimento in questa tipologia di prodotti finanziari ha interessato sempre più le famiglie anche a causa dell’inflazione: “Pensiamo ad accompagnare un processo di mercato che già in corso perché la domanda di protezione del risparmio è molto alta“.

Tuttavia anche se il risparmio delle famiglie italiane si aggirano intorno alla quota di 5000 miliardi, questa è esposta alla continua erosione di un’inflazione da record in Europa come non si vedeva da molto tempo.