Con una mossa a dir poco inaspettata il è tornato a puntare nuovamente i riflettori sul BTp Valore, l’apprezzata emissione di titoli di Stato rivolti ai piccoli e medi risparmiatori (ma anche ai grandi investitori) con l’obiettivo di sostenere il debito pubblico. Una mossa, appunto, inaspettata perché si tratta della quarta emissione nell’arco degli ultimi 12 mesi, che segue di solamente un mese e mezzo (anche se in realtà complessivamente due e un paio di settimane) del terzo appuntamento che ha raccolto cifre record per il BTp Valore, ma anche per le altre emissioni statali simili.



Per ora i dettagli non sono ancora noti, ma da via XX Settembre hanno già fatto sapere che le date fissata per gli acquisti saranno comprese tra il 6 e il 10 maggio 2024, con la sempre prevista (ma mai veramente applicata) chiusura anticipata in caso di raggiungimento della soglia fissata. Tornando un attimo alla terza emissione dei BTp della famiglia Valore, nella finestra fra febbraio e marzo il Tesoro ha emesso l’impressionante cifra di 18,32 miliardi, con oltre 656mila contratti stipulati ed un acquisto medio di 27.906: cifre ben più alte delle altre due emissioni del 2023 che si fermarono a 18,19 e 17,19 miliardi raccolti.



Come funzioneranno i quarti BTp Valore: premio ai massimi storici

Come di consueto, i risparmiatori desiderosi di investire nei BTp dovranno attendere almeno fino al 3 maggio per conoscere tutti i dettagli della nuova tornata di emissioni, in particolare per quanto riguarda il valore e l’entità delle singole cedole (ipoteticamente trimestrali). L’emissione di maggio, inoltre, sembra cercare di raccogliere tutti quei risparmiatori che ancora detengono più di 1.500 miliardi in conti correnti e depositi di vario tipo, oltre alla platea che in questi giorni si è vista rimborsare la nona tornata (del 2016) degli ormai storici BTp Italia, con i quali è stato ridistribuito un valore complessivo di 7,23 miliardi.



Con una sorta di continuità rispetto alla ‘sperimentazione’ avviata un paio di mesi fa, il Tesoro riproporrà la durata limite di 6 anni (la prima emissione fu si ‘doli’ 4 e la seconda di 5), aumentando però ulteriormente l’asticella del premio per chi deciderà di mantenere i titoli nel portafogli fino alla scadenza del 2030. Il premio consisterà in un bonus record (anche guardando alle emissioni della famiglia di titoli ‘Italia’) dello 0,8% del valore iniziale dei BTp acquistati, mentre il rendimento complessivo seguirà quasi certamente la logica già nota dello ‘step up‘: una percentuale predeterminata (e non ancora definita) che aumenterà superata la soglia dei 4 anni.