Btp Valore quarta emissione: bene ma non benissimo. Come noto, da ieri è iniziato il collocamento della nuova emissione targata “Valore”. La nuova opportunità di investimento tricolore si è presentata sul mercato favorita da caratteristiche vantaggiose, ma, nonostante l’oggettività di quest’ultime, la prima giornata potrebbe essere interpretata come non ottimale.
Opportuno fare una premessa: il rendimento in dote al Btp Valore è decisamente “a premio” ovvero riconosce un ritorno superiore a quanto già quotato e assimilabile dal punto di vista strutturale. Nello specifico, infatti, l’investitore può godere di un rendimento medio annuo lordo (a scadenza) del 3,76% che, se raffrontato all’attuale curva dei rendimenti, vedrebbe un YTM (yield to maturity) analogo solo tra i titoli di Stato italiani con durata abbondantemente superiore ai nove anni e di poco inferiore ai dieci: ieri, infatti, con lo spread Btp/Bund a quota 131 punti base, il nostro decennale registrava un +3,803%.
Richiamando sinteticamente i dettagli dell’offerta, l’attuale emissione del Btp Valore, può essere accostata all’ultima tranche del marzo scorso: medesima scadenza (sei anni), medesimo pagamento delle cedole («cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni») e medesimo ammontare complessivo cedolare (21,75% lordo). L’unica sostanziale differenza può essere circoscritta al premio finale extra che, rispetto allo 0,7% della terza emissione, oggi, invece, riconosce uno 0,8%.
Di fatto, anche la struttura delle cedole odierne è lievemente diversa rispetto alla precedente, ma, possiamo decisamente parlare di “impercettibili” differenze: oggi viene riconosciuto per il Btp Valore il 3,35% (in precedenza era il 3,25%) per ciascuno dei primi tre anni, mentre, successivamente si passa a un 3,90% (sempre per anno) rispetto al precedente 4,00%. Sostanzialmente: cambiando l’ordine degli addendi, la somma non cambia.
L’insieme di quanto rilevato, oggettivamente, attesta l’attuale collocamento del Btp Valore a firma del ministero dell’Economia e delle finanze quale clone della sua ultima creazione poiché gli stessi numeri, non mentendo, confermano tale identificazione. Assodato questo appare evidente, però, un’eccezione che, solamente al termine delle contrattazioni di ieri si è potuta apprendere ovvero: l’interesse da parte degli investitori. Il numero: il dato sulla prima giornata di collocamento del Btp Valore quantifica in 3,7 miliardi di euro l’ammontare della raccolta per questa emissione in corso che, se raffrontato al suo predecessore, registra un netto calo della domanda. Infatti, l’inizio del terzo collocamento si era contraddistinto per un controvalore allocato pari a oltre 6,4 miliardi, soglia decisamente importante e, soprattutto, molto distante se paragonata agli attuali 3,7 miliardi.
Inutile trarre conclusioni affrettate dopo poche ore dallo start del nuovo Btp Valore, ma, salvo inconsueti sprint nell’ultimo tratto, noi qualche timore lo percepiamo sull’esito della vittoria finale. Vorremmo, almeno, auspicare un piazzamento sul podio, ma, anche per quest’ultimo qualche dubbio si insinua. Di certo, al momento, non si può parlare di fotofinish.
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