Il valore. Abbiamo parlato e richiesto valore. E valore è stato. Abbiamo ringraziato. Abbiamo poi invocato «un gesto di sana e doverosa gratitudine» attraverso un riconoscimento di medesimo valore. E ieri, il valore, è giunto al suo atto finale di questa reciproca e profittevole collaborazione: la nuova e prima emissione del Btp Valore iniziata lo scorso 5 giugno ha, infatti, lasciato il proprio segno facendo la storia. Un’altra, importante, pagina di storia finanziaria del Bel Paese. Quelle storie cosiddette “all’italiana”, che solo noi italiani riusciamo a concretizzare soprattutto nei momenti più delicati.



Il comunicato n. 94 a firma del ministero dell’Economia e delle Finanze parla molto chiaro anche, anzi no, meglio dire soprattutto, a quella parte degli italiani sempre scettici e conflittuali contro “lo Stato”. Leggiamo: «Si è concluso oggi, con un importo complessivo raccolto pari a 18.191,090 milioni di euro, il collocamento della prima emissione del Btp Valore iniziata lo scorso 5 giugno».



Ben oltre 18 miliardi che, nel loro complesso, potrebbero apparire consuetudine per un collocamento di titoli di stato. Ma, questi billions, hanno una caratteristica sostanziale, differente, esclusiva: il destinatario era solo e unicamente il popolo dei risparmiatori. Nessun soggetto istituzionale, nessun fondo speculativo, niente di niente. Noi. Solo noi. Il retail. Gli umili detentori di liquidità che, alla ricerca di sicurezza e rendimento, hanno dimostrato riconoscenza all’offerente “Stato Italia” che, questa volta, ci ha voluto rimettere di tasca propria. Ieri, gli italiani, all’offerta di valore hanno replicato con altrettanto valore: la fiducia. Una fiducia incondizionata.



Questi importanti numeri non sono mai giunti alle casse dello Stato da parte di questa moltitudine di potenziali interessati. Inutile nasconderlo. Infatti, proseguendo nella lettura del citato comunicato, si riscontra:«Si tratta del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 654.675, in un singolo collocamento di titolo di Stato per i piccoli risparmiatori (retail), a cui è esclusivamente rivolto il Btp Valore». È storia. Una storia che siamo sicuri si possa ripetere, aggiornandola, anche molto presto come già indicato nelle scorse settimane da Davide Iacovoni, Direzione Debito pubblico ministero dell’Economia che, nel corso di un’intervista, ha dichiarato come «Il Btp valore è una famiglia di titoli» e, successivamente a questa prima emissione, «altri seguiranno» e «sicuramente ce ne sarà un altro dopo la pausa estiva» (Ansa). È opportuno sottolineare come il successo riscontrato in queste ore poteva essere ben più ampio. Sempre ieri, infatti, sono stati collocati 6,5 miliardi mediante un’emissione Bot annuale scadenza 14 giugno 2024 con un rendimento finale per il risparmiatore attestato a quota 3,637% ossia in aumento di 18 centesimi rispetto all’asta di un mese fa. Altro rialzo. Altro, e alto, rendimento.

In occasione dell’ormai archiviato Btp Valore, la campagna di comunicazione ad esso riconducibile e diffusa dal Governo italiano, riportava il seguente claim dello spot: “Btp Valore. Il tuo domani conta”. Di fatto è stato così: valore contraccambiato da valore. Quanto di più semplice e lineare. Un brindisi italiano. Un brindisi all’Italia, allo Stato, e agli Italiani. Un brindisi inconsueto, raro, e probabilmente inaspettato. Cin, cin.

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