Il Ministero dell’Economia e delle Finanze lancia una nuova famiglia di titoli di Stato. Si chiama Btp Valore ed è rivolta al mercato retail, ai risparmiatori individuali e affini, il cosiddetto mercato al dettaglio. L’obiettivo dei nuovi Btp Valore è aumentare la raccolta del risparmio delle famiglie, sottrarsi alla speculazione e ridurre l’effetto dello stop all’acquisto di titoli di Stato. «Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere in modo strutturale il retail. I dati Bankitalia segnalano già in gennaio una crescita sostenuta della componente retail, anche se crediamo che ci siano ancora punti percentuali da guadagnare in questo mercato, nel corso degli anni, magari raggiungendo sottoscrittori più giovani», spiega Davide Iacovoni, responsabile del Debito pubblico al Mef, come riportato da Repubblica. Sarà emesso da lunedì 5 giugno a venerdì 9 (fino alle ore 13), salvo una chiusura anticipata del collocamento. Ha una durata di quattro anni (quindi rimborso a metà giugno 2027) e un premio fedeltà per i risparmiatori che lo mantengono nel portafoglio fino alla scadenza. Le cedole, che saranno periodiche, saranno calcolate in base a tassi prefissati e crescenti, secondo quanto chiarito dal Tesoro. Invece dei tassi non si sa ancora nulla, perché saranno comunicati il primo giugno, con il codice Isin che identifica il titolo, precisa il Mef.
Btp Valore sarà tassato sul rendimento al 12,5%, come altri titoli di Stato, e potrà essere acquistato in banca senza commissioni o all’ufficio postale se si possiede un conto titoli, in alternativa col proprio servizio di home banking. Si può investire come minimo mille euro, con il collocamento sul Mot (mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato di Borsa Italiana) curato dalle banche dealer Intesa Sanpaolo e Unicredit. Rispetto ai Btp tradizionali, quello Valore prevede cedole crescenti. Non ci sarà un tasso unico, ma a progressione, con tasso combinato. Ma non ci sono informazioni né sul tasso di riferimento né sullo schema della crescita del rendimento.
BTP VALORE, CRESCE GAMMA PER CONSUMATORI RETAIL
«Ben venga l’arricchimento della gamma di strumenti per i consumatori retail. È interessante anche la scadenza di quattro anni, né troppo breve né troppo lunga. Ma è ancora presto per fare considerazioni in merito all’appetibilità finanziaria del titolo», il commento di Rocco Bove, responsabile del settore Obbligazionario in Kairos, come riportato dal Corriere della Sera. Secondo l’esperto, bisognerà valutare il tasso offerto e il meccanismo di determinazione delle cedole. Confermata l’esenzione dall’imposta di successione sia sul valore delle cedole, sia sul premio fedeltà. Una volta sottoscritto il titolo, sarà sempre possibile la vendita a mercato, prima della naturale scadenza, in quanto il valore del Btp Valore verrà rilevato ogni giorno alla Borsa di Milano.
Per quanto riguarda la chiusura anticipata del collocamento, è prevista per Btp Valore, come per i Btp Italia, se il Dipartimento del Tesoro riterrà che il valore richiesto dai sottoscrittori avrà raggiunto una soglia considerevole. Stando a quanto riportato dal Corriere, l’aspetto più attraente è rappresentato dal flusso cedolare, gli interessi che si percepiranno, presumibilmente con cadenza semestrale, in linea con tutti gli altri Btp in circolazione. Pertanto, verrà calcolato sulla scorta di tassi già fissati, ma resi noti il prossimo primo giugno, poco prima dell’inizio delle sottoscrizioni.
BTP VALORE, MEF FRENA “EFFETTO BCE”
Rivolgersi direttamente ai risparmiatori con Btp Valore, per il Mef, ha il vantaggio di attingere a una clientela tradizionalmente più stabile, che generalmente compra i bond e poi li tiene nel cassetto fino alla scadenza. Dunque, con meno oscillazioni dei prezzi sul mercato secondario. Invece, gli investitori professionali comprano e vendono in continuazione, seguendo il mercato, le evoluzioni dei tassi. Infatti, il recente messaggio di Goldman Sachs, secondo cui bisogna alleggerire le posizioni sui Btp a favore dei Bonos spagnoli attira più i grandi investitori che i piccoli risparmiatori. Quindi, far crescere la presa del retail vuol dire sottrarre una parte di debito pubblico in particolare agli operatori esteri, considerati più “aggressivi” sul debito pubblico.
L’altra ragione che forse spinge nella direzione del sottoscrittore retail, secondo Repubblica, è che in futuro una componente forte – e stabile – di acquirenti di titol di Stato verrà meno: la Bce. Infatti, la Banca centrale europea ha annunciato che da luglio non rinnoverà nemmeno parzialmente i suoi titoli in scadenza, accumulati durante il quantitative easing. Quindi, sul mercato Ue non ci saranno acquirenti per circa 30 miliardi al mese. Sebbene la Bce non compri titoli in emissione, ma solo sul mercato secondario, gli effetti si faranno comunque sentire. Pertanto, assicurarsi una “affezionata clientela” può tornare utile.