A quattro mesi dall’esordio record di giugno, c’è la nuova edizione del BTp Valore, la famiglia di titoli dedicati ai piccoli investitori. I numeri stanno dando ragione alla strategia del Tesoro, che vuole alimentare e cavalcare l’onda della passione degli italiani per i titoli di Stato e al tempo stesso consolidare una platea più variegata. Peraltro, pesa anche il rialzo dei rendimenti che alimenta l’interesse anche nei confronti dei titoli di Stato ordinari. L’offerta si aprirà il 2 e terminerà il 6 ottobre (al netto di un’eventuale chiusura anticipata).



Il Tesoro anche stavolta ha scelto una durata breve, 5 anni, ritenuta più appetibile per i risparmiatori privati anche perché l’andamento dei tassi consentirà di offrire rendimenti interessanti anche senza allungare troppo il calendario. Ma la novità più importante di questa seconda prova di BTp Valore è nella frequenza della cedola, poiché seguirà il meccanismo step-up con cui il rendimento aumenta col passare del tempo, ma arriverà sui conti correnti degli acquirenti ogni 3 mesi accelerando la consueta cadenza semestrale.



BTP VALORE, LA STRATEGIA DEL TESORO

Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, questo è un altro modo per attrarre i piccoli investitori che cercano una liquidità che si faccia sentire nella gestione ordinaria della finanza personale. Ma è chiaro che questo sistema è reso possibile dall’archiviazione dei tassi piatti, che avrebbero consentito, in un titolo a 5 anni, solo accrediti ultraleggeri alla cedola trimestrale. Attualmente i BTp Valore ordinari a 5 anni offrono rendimenti intorno al 3,85%: questo è un problema serio per i conti pubblici, ma d’altra parte offre più margini per gli investitori. I tassi saranno l’ultimo dato che verrà messo a disposizione, visto che dipendono dalla stretta contingenza del mercato.



I minimi garantiti verranno comunicati venerdì 29 settembre, e a fine emissione potranno essere confermati (come accade di solito) o rivisti al rialzo il 6 ottobre. Il calcolo del rendimento potenziale di BTp Valore dovrà tenere conto del valore medio annuo degli scalini delle cedole e del premio fedeltà. Da evidenziare la tassazione leggera dei titoli di Stato (aliquota del 12,5% ed esenzione di cedole e premio dalle imposte di successione) e l’assenza di commissioni per gli acquisti durante l’emissione.