La “Bubble Church” nel Regno Unito è un vero e proprio successo, tanto che è riuscita a riportare un elevato numero di fedeli di tutte le età nella Chiesa anglicana. L’iniziativa, come riportato dal quotidiano La Croix, è nata durante il periodo del lockdown provocato dalla pandemia di Covid-19. Il Governo aveva infatti permesso alla popolazione di recarsi nei luoghi di culto, a patto che rimanessero nella loro “bolla”, ovvero che fossero quelli più vicini alla loro residenza.



Le riunioni in Chiesa sono dunque diventati dei veri e propri momenti di condivisione, utili ad evitare la solitudine in un momento difficile per tutti. La preghiera è soltanto uno di questi, seppure  il più importante.“L’abbiamo associata a un aspetto comunitario, ad esempio con la distribuzione gratuita di croissant e pasticcini al cioccolato”, ha raccontato Marcus Gibbs, il reverendo da cui è partita l’iniziativa, che adesso si è estesa ad altre quattro comunità della città inglese. Ad ogni incontro partecipano in media un centinaio di persone.



“Bubble Church”, nel Regno Unito è un successo: le famiglie tornano in Chiesa

A raccontare il successo del “Bubble Church” è stato proprio Marcus Gibbs. “Dalla mia nomina a questa chiesa sette anni prima, avevo provato innumerevoli cose per far crescere la congregazione, con alterne fortune. Poi, con queste idee, i praticanti sono aumentati a dismisura. E la cosa più incoraggiante è che la maggior parte di loro non era mai andata in Chiesa prima”, ha sottolineato.

Tutti i membri della parrocchia adesso sono contenti di riunirsi. “Sono venuta qui per la prima volta nell’autunno del 2020, durante un caffè organizzato per giovani mamme e donne incinte”, ha raccontato Haylie Gordon, madre di due bambini piccoli. È così che non ha più smesso di partecipare agli incontri. “È un appuntamento piacevole e divertente, che non è il più tradizionale catechismo domenicale, severo e talvolta noioso”. Anche per i più piccoli, che possono giocare tra loro. “Permette ai bambini di entrare nel mondo di Dio e di avere valori cristiani”.