Una sorprendente nuova foto del massiccio buco nero M87, scattata lo scorso 26 aprile, mostra la fuoriuscita di un getto di materia relativistica. Si tratta di un’immagine unica che è stata immortalata per la prima volta da un team di scienziati internazionali, e dimostra come mai accaduto prima, la “turbolenza che si crea nell’Universo“. La scoperta è molto importante per spiegare soprattutto i dettagli dei vortici che si formano attorno ai buchi neri. I radioastronomi attendevano questo evento da anni, per la precisione dal 2019, anno nel quale è stata pubblicata la prima foto ufficiale di un buco nero.



L’immagine del 2019, mostrava proprio M87, con un particolare “anello arancione” intorno che rappresentava le onde radio emesse dalle radiazioni della materia nelle vicinanze del buco. Segno questo, che già quattro anni fa, aveva portato gli scienziati a credere che intorno ai buchi neri ci sia la presenza di materia surriscaldata dal campo magnetico prodotto. E questa ultima foto ne è la prima prova e rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo di studi sempre più approfonditi.



Gli studi sul buco nero M87

La prima immagine del buco nero M87, aveva rappresentato un’assoluta novità in campo astronomico, ma risultava piuttosto sfocata, come riporta l’articolo originale pubblicato da Nature, “La foto mostrava solo le immediate vicinanze dell’orizzonte degli eventi del buco nero, la superficie sferica che avvolge il suo interno. Qualsiasi materiale che attraversa l’orizzonte degli eventi cade verso l’interno, per non tornare mai più. È stato difficile collegare l’immagine alle immagini a scala maggiore del getto“.

Un team internazionale composto da una rete di osservatori presenti in quattro continenti, ha finalmente messo insieme tutte le ultime immagini, riuscendo così a cogliere i dettagli spettacolari dell’emissione di materia dal centro del buco nero M87. Tra gli scienziati che hanno partecipato allo studio ci sono anche Gabriele Giovannini e Marcello Giroletti dell’Inaf di Bologna, che, come pubblicato dall’ente di ricerca, hanno spiegato che “Le immagini hanno infatti mostrato che la struttura ad anello intorno al buco nero è più estesa di quanto si credeva e che questo anello è collegato al getto relativistico visto in M87. Per la prima volta vediamo quindi il collegamento tra la materia che circonda il buco nero e la base del getto relativistico”.