BUFFON SULLA JUVENTUS, IL PORTIERE SUL CASO PLUSVALENZE

Gianluigi Buffon sulla Juventus e il caso plusvalenza. L’attuale portiere del Parma ha parlato in esclusiva a La Stampa circa la situazione in casa bianconera, club a cui è molto legato l’estremo difensore avendoci passato due parentesi importanti dal 2001 al 2018 e dal 2019 al 2021. Il focus di Buffon è relativo a cosa fare in questo momento di confusione: “Di far leva per ottenere il massimo, sull’unico aspetto positivo della vicenda. Per quel che li riguarda, non hanno più nulla da perdere: tutto ciò che guadagneranno non sarà più preteso, sparisce la pressione di dover per forza andare in Champions o rimanere accanto al Napoli. È una sfumatura che alleggerisce. Aspetto che si completino gli iter giudiziari. Ma in caso di un’altra dura condanna nello spazio di diciassette anni, considerato che la Juve viene dipinta come il potere poiché vincente, non potrei non pormi una domanda: è il potere masochista che si autoflagella e o è l’antipotere che vuole battere il potere?”.



Parentesi anche sul discorso dei tanti suoi ex compagni di Germania 2006 in Nazionale passati da conquistare il trofeo più ambito per un giocatore ad allenare, la maggior parte in Serie B come Grosso, Gilardino, Inzaghi e Oddo o gli esonerati Cannavaro e uffon: «Si va avanti se sostenuti da una buona condizione e si ha la capacità di crearsi un obiettivo che non diventi ossessione ma motivazione. Io ho scelto il ruolo migliore per poter rimandare l’approdo a un secondo mestiere”



BUFFON SULLA JUVENTUS, NAPOLI CAMPIONE E MILAN IN RIPRESA

Buffon sulla Juventus, ma non solo. Il portiere del Parma ha parlato a La Stampa del Napoli sempre più vicino al terzo Scudetto della loro storia: «È sicuramente la più grande sorpresa del campionato: ai nastri di partenza appariva depotenziato avendo perso punti di riferimento importanti, invece sono stai bravissimi. I meriti sono di tutti, incredibili quelli dell’allenatore che se preso la squadra sulle spalle e del ds, illuminato nella scelta di campioni a costi accessibili».

Buffon ha parlato anche del Milan e della vittoria dei rossoneri con il Tottenham: “Ho trascorso la serata di San Valentino con mia moglie, però so che ha offerto una buona prestazione, superando un momento duro e secondo me comprensibile: il percorso negli ultimi anni è stato eccellente, ma lo scudetto è stato sorprendente, non erano favoriti, e siccome confermarsi non è semplice capita che qualcosa si inceppi e cominci a venir meno il circolo d’entusiasmo. Sono stati bravi a gestire le difficoltà“. 



BUFFON E I SUOI EREDI TRA SERIE A E B

Buffon sulla Juventus, ma anche sulla grande abbondanza di talento tra i portieri azzurri: “Da parecchio non si vedeva un livello così alto. In B Caprile è la migliore espressione, in A ce ne sono tanti bravi: Audero ,Falcone, Provedel che si conferma a un livello superiore, Carnesecchi che al debutto in categoria lascia percepire un talento cristallino, Vicario che per il secondo anno sta facendo qualcosa fuori dal comune”. L’erede però rimane Donnarumma, protagonista di un errore nel match del PSG col Bayern Monaco: “È il destino dei portieri, ruolo che sconsiglio anche ai miei figli: c’è sempre una parte di imponderabile che prescinde dalle capacità, rispetto ai ruoli offensivi hai molto più da perdere che da guadagnare”

Capitolo Di Maria, battezzato come “talento sottovalutato” dal suo ex compagno. “Non è così strano, purtroppo il calcio che è bellissimo ed è sport di popolo è anche un po’ una bugia: l’importanza di alcuni calciatori nel rendere virtuosa o vincente una squadra non è sempre percepita, restano impressi quelli più appariscenti e meno utili».

BUFFON E GLI ARGOMENTI EXTRA-CALCIO

Gianluigi Buffon ha risposto a La Stampa anche della solidarietà nei confronti dei popoli colpiti dal terremoto. Il portiere ha messo all’asta i suoi guantoni autografati per raccogliere fondi: “Abbiamo la fortuna di poter dare una mano con gesti normali, di regalare felicità o strappare sorrisi con poco, di trasmettere positività e fiducia a persone che ne hanno sete: ne sono consapevole e quando posso la metto a disposizione, faccio volentieri qualcosa per sdebitarmi di ciò che ho avuto dalla vita». Altro argomento triste le morti vicine tra loro di Vialli e Mihajlovic: “Ti resta addosso un velo di tristezza. E capisci l’importanza che avevano oltre il calcio, nel sociale e nella famiglia: prima che campioni, erano padri, mariti, amici. Mi ha commosso una lettera della figlia di Sinisa: dobbiamo far capire ai nostri la fortuna che abbiamo a stare insieme ogni giorno, a non avere malattie. Serenità e salute non sono scontate».

Chiosa finale doverosa sull’importanza del gesto di Jankto, che ha fatto coming out circa il suo orientamento sessuale: «Se lo ha ritenuto opportuno per un suo benessere esistenziale sono felice, noi non dobbiamo meravigliarci. L’omosessualità non deve essere né un problema né un tabù, vedo i miei figli e nipoti affrontare con normalità certi temi: i giovanissimi, come mentalità, sono avanti». Buffon, le 45 candeline sono spente: fino a che età la vedremo volare tra i pali? «Guardiamo intanto come finiamo quest’anno, posso trarne un’indicazione: alla mia età, e sono ottimista, è bello ragionare di mese in mese».