Il cantautore contro Morgan: “Non esiste più a livello discografico”

Bugo, ai microfoni del Corriere della Sera di Bergamo, è tornato a parlare dell’allontanamento da Morgan, dopo i fatti avvenuti a Sanremo. Quanto accadde al Festival destò parecchio scalpore, tanto da divenire un momento iconico per il pubblico.



Quello lì a me non stupisce, basta vedere come si è comportato nei miei confronti. Si commenta da solo. Se uno grida “froci di m***a” dal palco è perché lo pensa. È inutile chiedere scusa dopo. Bisogna chiedere ai promotori perché invitano uno che non fa dischi da una vita, dunque non esiste discograficamente, e al pubblico perché è convinto di passare una bella serata andando a sentirlo. Non è un cantante, ma un personaggio, come Malgioglio. E non è un divulgatore. Le sue sono solo fandonie buttate lì” afferma Bugo. E ancora: “C’è chi dice che, grazie a Morgan, sono diventato famoso. Ma vai a fare lo stesso giochetto a Vasco, Tenco o Paoli… Cambiare il testo della tua canzone è molto peggio di un insulto“.



Bugo racconta la vita prima del successo: “Lavoravo come operario in fabbrica”

Prima del successo musicale, il cantautore faceva una vita molto lontana dalla sua passione: “Di giorno lavoravo: come operaio in fabbrica, come commesso in un negozio di abbigliamento, montavo e smontavo le giostre al luna park. La sera e nei fine settimana scrivevo canzoni” ha affermato ai microfoni del Corriere della Sera di Bergamo.

Bugo aggiunge: “Cercavo la mia indipendenza e mi sono trasferito a Milano, deciso a fare il cantautore. Avevo pubblicato due album per piccole etichette, ma volevo fare serate, farmi notare. Andavo nei locali e, anche se non ero invitato, mi mettevo a suonare lo stesso“. Poi è arrivata la svolta nel 2001 alla Universal con il brano Non rompetemi i coglioni: “La canzone era piaciuta molto. C’è stata una lunga trattativa finché non ho firmato il contratto. Da lì la musica è diventata il mio lavoro.