Nel bene o nel male, la sua carriera da venerdì è cambiata per sempre: Bugo, nome d’arte di Christian Bugatti, è al centro del dibattito dei salotti televisivi per la rottura in mondovisione al Festival di Sanremo 2020 con Morgan e non è di certo finita qui. «Sono ancora turbato perché la conferenza stampa di Sanremo di sabato dove ho voluto spiegare a caldo le mie ragioni, è stata una delle esperienze più difficili della mia vita», ha raccontato l’artista ai microfoni de La Stampa, che ha sottolineato di essere partito per l’avventura sanremese con una felicità assoluta, ma l’avventura si è trasformata in un incubo. Bugo ha il telefono che bolle per le chiamate dei conoscenti, ma la speranze è che tutto presto sia solo un ricordo: «Morgan poi va ospite in programmi tv e spara a zero su di me. Spero che questa bufera passi presto perché sono devastato».



BUGO: “MORGAN? CONTINUO A VOLERGLI BENE”

Nella lunga intervista a La Stampa, Bugo ha poi parlato delle offese ricevute da Vittorio Sgarbi: «Ma poi ha ritrattato e si è scusato; è giusto che l’abbia fatto perché si è reso conto che rischiava legalmente». Il cantante ha poi evidenziato a proposito di una frase di Morgan: «Esisto grazie a lui? Esisto perché mi hanno creato mia madre e mio padre e chi mi conosce sa che non sono uno che replica a frasi provocatorie con un’altra provocazione. Sono frasi assurde e non vorrei aggiungere altro. Mi dispiace perché io a Morgan volevo e continuo a volere bene». Infine, Bugo ha commentato così l’ipotesi che sia stata una messinscena per lanciare lui e rilanciare il leader dei Bluvertigo: «Se fosse così vorrei l’Oscar per la migliore interpretazione. Certo mi rendo conto che, pur senza aver architettato nulla, è stata la tempesta perfetta». Il cantante ha inoltre evidenziato che la sua etichetta dovrà pagare penali non indifferenti…

Leggi anche

Bugo sbeffeggia Morgan dopo la decisione della Warner di scaricarlo/ Il commento ironico alla notizia“Morgan non diffamò Bugo a Sanremo 2019”/ Il giudice assolve Marco Castoldi dalle accuse del collega