C’è saggezza nelle parole di Bugo – all’anagrafe Christian Bugatti – uno dei protagonisti della scorsa edizione del Festival di Sanremo e – per estensione – anche della puntata di Una storia da cantare tutta dedicata alla rassegna musicale più in voga e attesa d’Italia (in replica questa sera). In un’intervista del 28 agosto a Lifestyleblog.it, Bugo ha raccontato così il suo lockdown che ha trascorso lavorando, come sempre e forse più di sempre, perché anche questo momento così critico (soprattutto per il mondo della musica) gli è servito a dare nuovo slancio alla sua carriera. Di fatto, Bugo ha approfittato del confinamento e del maggior tempo a disposizione per riscoprire il piacere di comporre nuove canzoni: “Sono un gran lavoratore perché mi piace fare quello che faccio (…). Se mi dovessero dire di stare in un bunker per tre anni, non guarderei di certo il muro tutto il tempo. La musica mi fa star bene, compongo, organizzo il lavoro. Ci sono tanti aspetti che mi tengono vivo in questo periodo. Durante il lockdown ho anche composto nuove canzoni, non potendo fare concerti, che poi sono state registrate in studio. Nonostante tutto cerco di non farmi abbattere dalle negatività in generale: di cose da lamentarsi ce ne sono in tempi normali, figuriamoci adesso, mezzi incatenati…”. Poi critica i commenti sterili di qualche ospite dei cosiddetti ‘salotti televisivi’, esprimendo la sua personale posizione in merito alla recente emergenza sanitaria: “Il Covid non è colpa di nessuno, è una cosa più grande di noi. È una cosa che non accetto e che guardo con occhio sospetto tra polemiche quotidiane, quando dovremmo stare più calmi, ma è il giochino di politici, opinionisti. Commenterebbero anche se ci fosse il sole tutti i giorni… Io cerco di vivere in modo sereno e costruttivo, è stato sempre così e lo sarà sempre”.



Bugo racconta il suo 2020

Insomma, virus o non virus, per Bugo quelli appena trascorsi sono stati mesi intensi e fruttuosi. L’elenco degli impegni è particolarmente denso: “Ho lavorato tanto, come sempre mi piace fare, e sono uscito con un singolo, il concerto del 1 maggio, Battiti live, Castrocaro, una serata con Enrico Ruggeri dedicata a Celentano, concerti estivi con posti a sedere. Ho cercato di mantenermi attivo, con interviste e promozione. Mi manca e il video del singolo sono andati bene, e non è scontato perché la canzone non è un tormentone classico come tu hai scritto”. Nessun cenno, invece, al diverbio avuto con Morgan lo scorso febbraio. Anzi: “Con o senza Sanremo – dice – avrei lavorato allo stesso modo. Sono felice per la Platinum Collection di Universal che mi dicono va bene. La stessa casa discografica ha anche stampato anche il mio primo disco d’oro 2002 in vinile. Per scoprire la mia musica ci sono tanti modi, è un anno lavorativamente fruttuoso. Se lavori i frutti arrivano, ‘se guardi i passeri’ non arriva niente”.

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