Morgan? Un capitolo chiuso per Bugo. «Faccio musica da due decenni, ho pubblicato con Universal, Sony e altre etichette prestigiose, sono stato sul palco del Primo Maggio, ho fatto Pechino Express. Quella serata è stata solo un episodio della mia vita», dichiara l’artista prossimo ai 50 anni al Corriere della Sera. Inevitabilmente, però, ha segnato la sua carriera. Uno degli effetti, ad esempio, è la crescita del suo fan club. «Stando ai sondaggi e alle lettere che ricevo, ha riconosciuto nel mio atteggiamento una forma di dignità». Anche per questo, quando gli parlano di riconciliazione con Morgan lui risponde: «Non avrebbe senso, perché lui ha scelto di comportarsi in un modo che io non approvo. Peraltro, lui continua a parlare male di me in televisione, sembra quasi ossessionato da me. Boh, magari si diverte così, affari suoi».



Nell’intervista Bugo tiene a precisare che Morgan «non è un amico, perché un amico non lo avrebbe mai fatto». Il riferimento è sempre a quanto accaduto al Festival di Sanremo 2020. Ancora non riesce a spiegarsi come tutto sia potuto accadere: «Io sono un uomo prima di essere un artista. Io non cerco la battaglia, né mi è piaciuto abbandonare il palco, intendiamoci. Anzi, è stata una cosa che mi ha danneggiato. Ma che cosa avrei dovuto fare, prendere forse parte a quella buffonata?».



DA SANREMO ALL’INCONTRO CON LA MOGLIE…

Bugo ricorda al Corriere della Sera anche cosa gli disse Amadeus nell’immediato: «Che sono la persona più seria che lui abbia mai incontrato in vita sua». Un bel riconoscimento: «So di non essere così tanto famoso, dunque non era scontato che tutti riconoscessero la mia serietà. Però faccio musica da vent’anni. Cinque dischi con Universal, uno con Carosello Record, poi la Sony. Insomma, le canzoni non me le ha scritte mia sorella. Evidentemente in me hanno riconosciuto una forma d’arte». L’artista ha confermato anche che c’è stato un contenzioso: «Voluto dai miei editori, più che da me. Non è una questione di scuse o di perdono, non si può sempre andare d’accordo con tutti. Credo che una riconciliazione sia impossibile, perché anche qualora lui la dovesse proporre io non potrei credergli».



Bugo parla anche di sua moglie Elisabetta, che ha conosciuto a Roma, alla presentazione di un suo disco. «Eravamo in una libreria, lei aspettava un’amica, comunque non era lì per ascoltare me. Ci siamo conosciuti, abbiamo scambiato qualche parola e quando lei, a un certo punto, ha detto “Be’ ora devo andare”, io semplicemente le ho risposto “No, resta con me”. Questo avveniva diciotto anni fa, siamo sposati da undici e con noi c’è anche Tito, che oggi ha cinque anni».

“HO TANTE PERSONE CHE MI STIMANO…”

La moglie è una diplomatica in carriera, anche per questo si sono sposati in India. «Sì, perché lei per qualche anno ha avuto un incarico lì. Sposati in chiesa, con rito cattolico. Sono stati gli anni in cui ho messo in pausa la carriera musicale e ho fatto l’artista visivo. Installazioni, dipinti, qualche collage». Si torna però di nuovo a quella serata del Festival di Sanremo 2020. «Per me quella serata è stata terribile sotto diversi aspetti, ma scoprire, nei giorni successivi, che tanti artisti avevano capito la mia scelta di lasciare il palco è stato un conforto. Artisti importanti hanno colto la serietà del mio gesto: non potevo prendere parte a quella sceneggiata, un musicista serio se ne va».

Nell’intervista al Corriere della Sera Bugo cita i colleghi che gli avrebbero rivolto apprezzamenti per il suo comportamento. «Ho tante persone che mi stimano e che io stimo a mia volta. In tempi non sospetti, cioè prima del 2020, Eros Ramazzotti mi aveva invitato a fare delle cose con lui. Lo stesso Valentino Rossi mi ha fatto i complimenti. Con Grignani, Jovanotti e altri ci sentiamo. E dopo quella serata orribile a Sanremo, ci sono stati numerosi colleghi che si sono schierati dalla mia parte. Vasco Rossi, per esempio. Ma anche Fedez e J-Ax, Ermal Meta».