Il film – Regia: Phyllida Lloyd,  con Meryl Streep, Pierce Brosnan, Amanda Seyfried, Colin Firth, Stellan Skarsgard, Julie Walters, Christine Baranski

Si calcola che la versione teatrale del musical Mamma Mia! abbia venduto più di trenta milioni di biglietti in oltre 170 città del pianeta. Logico quindi che Hollywood abbia subito fiutato l’affare: quanti di questi trenta milioni torneranno al cinema a vedere un musical che è piaciuto così tanto? E a questi quanti se ne aggiungeranno, quando vedranno da chi è composto il cast? Domande così a Hollywood fanno aprire i cordoni della borsa e i risultati, stando alle cifre, danno pienamente ragione a chi ha voluto un film che, rispetto allo spettacolo teatrale, è ancora più traboccante di scene, di interpreti e di canzoni.



La storia di Mamma Mia! è ambientata su un’incantevole isoletta greca (in realtà le immagini sono di più isole dell’Egeo, riunite per rendere l’ambientazione ancora più favolistica), ed inizia quando Sophie (Amanda Seyfried), una giovane americana, imbuca tre lettere. La ragazza, che sta per sposarsi, abita sull’isola con la madre Donna (Meryl Streep), che gestisce un piccolo hotel; le lettere sono per tre uomini che la madre frequentò poco prima di accorgersi di essere incinta di lei. Uno di questi per forza deve essere suo padre e Sophie spera di scoprirlo per farsi accompagnare da lui all’altare. Tutto questo però deve avvenire all’insaputa di Donna, che ovviamente non sarebbe d’accordo. I tre uomini sono l’architetto Sam (Pierce Brosnan), il banchiere Harry (Colin Firth) e lo scrittore Bill (Stellan Skarsgard), che dopo una comprensibile esitazione, accettano di stare al gioco (e ognuno di loro ovviamente pensa di essere il padre di Sophie). Da parte sua Donna invita due vecchie amiche: Rosie (Julie Walters) e Tanya (Christine Baranski), con le quali in gioventù formava il gruppo canoro di “Donna and the Dynamos”. A questo punto, se sommate a questa inverosimile trama diciotto canzoni degli ABBA, il quartetto svedese che ebbe una popolarità sconfinata negli anni ’70 con canzoncine orecchiabili come Dancing Queen, S.O.S. e (ovviamente) Mamma Mia!, potete immaginare come andrà la storia. In un crescendo di siparietti, equivoci e soprattutto balletti sulle più note canzoni del gruppo, i destini incrociati dei giovani e dei meno giovani vi porteranno verso un finale gioioso (anche se con un attimo di suspense drammatica) cui non mancherà nemmeno il colpo di scena.



Pensato per chi già era un “devoto” degli ABBA, il film conquista nuovi adepti a ogni fotogramma, così che non c’è da stupirsi se alla fine della proiezione anche i più giovani o i più compassati usciranno fischiettando. Merito soprattutto degli interpreti, che danno una palpabile impressione di essere i primi a divertirsi e ce la mettono tutta per cantare in presa diretta mentre si dimenano per andare a tempo di musica. Meryl Streep stupisce per l’energia e la verve inaspettate in una nata nel 1949 (anche se le doti canore le aveva fatte valere anche nel recente e prezioso Radio America), ma tutti gli attori si mettono in gioco con una notevole dose di autoironia che (come nella imperdibile “coda” in cui cantano Warterloo), lascia a bocca aperta. Per i fan degli Abba, due cameo degli uomini del gruppo: Benny Andersson è quello che suona il piano sul molo, Bjorn Ulvaeus è nientemeno che un dio dell’Olimpo.