Con la consegna dei Golden Globe, avvenuta domenica sera a Los Angeles, è partita la grande stagione dei premi cinematografici per l’anno 2008, che culminerà il 22 febbraio nella notte degli Oscar. I Golden Globe Awards sono da sempre un primo indicatore di quel che succederà con le statuette più importanti. In realtà di premi che fungono in questo periodo da test ce ne sono parecchi, e vengono assegnati dalle categorie degli attori, dei registi, degli sceneggiatori, dei produttori indipendenti, delle varie associazioni di critici (di New York, di Los Angeles, di Boston ecc.), mentre particolarmente autorevole è la “decina” segnalata dal prestigioso American Film Institute.

Ed è tutto da dimostrare che siano i (peraltro ambitissimi) “globi d’oro” a poter segnalare davvero le tendenze dell’annata trascorsa e i favoriti agli Oscar: troppa differenza tra le due giurie, la stampa straniera a Los Angeles nel primo caso, un consesso di circa 7.000 votanti presi tra il meglio dell’industria e dei talenti di Hollywood nel secondo. Ma in ogni caso, come pressione mediatica e come influenza sul sistema cinematografico americano è possibile che alcuni verdetti di domenica sera si ripeteranno il 22 gennaio per le nomination agli Oscar e il 22 febbraio, quando verranno assegnate le mitiche statuette.

E se questo rapporto di “causa-effetto” si perde un po’ quando sono numerosi i premiati ai Golden Globe, è più facile che si rafforzi invece quando emerge un plurivincitore su tutti.

E a differenza degli ultimi anni, quando si dividevano i premi una serie di film, il vincitore assoluto stavolta c’è: The Millionaire di Danny Boyle, che ha vinto quattro volte, nelle categorie miglior film drammatico, regia, sceneggiatura e colonna sonora. Il film aveva i favori del pronostico e li ha confermati tutti. Peraltro i suoi concorrenti (come miglior film: Frost/Nixon – Il duello, Revolutionary Road, The Curious Case of Benjamin Button e The Reader) erano tutti film belli o interessanti, ma non tali da risultare innovativi o indimenticabili ???

The Millionaire, pur non essendo un capolavoro, ha attirato i votati dell’Association Foreign Press grazie a una storia originale, vivace, dolorosa e commovente ma anche a una speranza che avvolge l’evoluzioen delle sorti del giovane protagonista, che vive una serie di tragedie e dolori ma da cui riesce sempre a riemergere aiutato da un sentimento d’amore nato quando era bambino.

Inutile dire che, con i quattro Golden Globe, a questo punto The Millionaire diventa il grande favorito per gli Oscar. Anche se potrebbero tornare in pista non tanto i suoi concorrenti drammatici ma qualche film o snobbato in quella categoria (Il cavaliere oscuro, uno dei più grandi successi al box office americano di tutti i tempi, e che ha regalato allo scomparso Heath Ledger il premio come attore non protagonista) o commedie come Mamma mia!, altro grandissimo successo (peraltro sconfitto, incredibilmente, dal terrificante Vicki Cristina Barcelona di Woody Allen).

Fra gli altri premi della stampa straniera, se ha sorpreso il doppio premio all’attrice Kate Winslet (come protagonista per Revolutionary Road e come non protagonista per The Reader, entrambi di imminente uscita italiana), ed era scontata – ma fa sempre piacere, perché meritatissima – la vittoria di Wall-E nella categoria animazione (e a Hollywood qualcuno sussurra di una possibile nomination all’Oscar come miglior film assoluto), non si può non far cenno alla sconfitta dell’italiano Gomorra. Il film di Matteo Garrone, tratto dal best seller anti Camorra di Roberto Saviano, sembrava aver le carte in regola dopo l’ottima accoglienza americana. E le ha ancora in chiave Oscar: l’ammirazione dei tanti registi e attori americani (su tutti Martin Scorsese) che ne hanno esaltato lo stile e la potenza narrativa lascia qualche speranza al film italiano.

Ma il Golden Globe assegnato in quella categoria (il miglior film straniero) al film di animazione Valzer con Bashir dell’israeliano Ari Folman sull’efferato massacro dei palestinesi a Sabra e Chatila nel 1982 fa emergere un concorrente temibilissimo. Fatti ormai lontani nel tempo, e ormai quasi dimenticati.

Ma appare evidente che il film – che certo è un’animazione particolare, per adulti, che riesce con quel linguaggio a rendere la tragedia in maniera inaspettata e sorprendente come un film “vero” forse non riuscirebbe a fare – sembri oggi di attualità, a causa della guerra che si sta combattendo tra esercito israeliano ed estremisti palestinesi di Hamas e delle immagini dei morti di Gaza.


Fornito da Filmtrailer.com


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