Si entra nel vivo per la corsa agli Oscar 2009, che in realtà premiano il meglio del cinema americano e in generale di lingua inglese uscito nel 2008. Con le nomination diramate ieri (si veda la notizia già pubblicata) sappiamo ormai quali sono i pluricandidati, i concorrenti nelle varie categorie, gli assenti più o meno a sorpresa. I favoriti principali, che si daranno battaglia per numerosi premi, sono Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher e The millionaire di Danny Boyle, con 13 e 11 nomination rispettivamente; seguono con 8 candidature Il cavaliere oscuro e Milk e con 6 il capolavoro animato Wall-E. E a gareggiare per il miglior premio sono, proprio Il curioso caso di Benjamin Button, The millionaire e Milk, insieme agli outsider Frost/Nixon e The Reader.

Non sono affatto delle sorprese, se pensiamo che ai recenti Golden Globes gareggiavano fra i film drammatici (in quel premio i premi principali si suddividono in due filoni, ma quello per commedie e musical aiuta poco a capire chi arriverà agli Oscar, che prediligono i film “seri”) quasi gli stessi film, con la semplice eccezione di Revolutionary Road al posto di Milk. E i candidati registi sono i “directors” dei migliori film in gara: segno di scarsa fantasia dell’Academy of Motion Picture, o di annata poco ricca?

Né è una sorpresa la presenza dello scomparso Heath Ledger (sicuro vincitore come già ai Golden Globes, potete già scommettere) come migliore attore non protagonista per Il cavaliere oscuro: mai premio è sembrato così certo nella storia degli Oscar. Del film italiano Gomorra, escluso dalla preselezione per il miglior film in lingua straniera, già si sapeva: tra i rivali arrivati in cinquina La classe e Valzer con Bashir sembrano i più accreditati, ma anche La banda Baader Meinhof riscuote giusti consensi (ma gli altri due titoli non sono ancora giunti in Italia).

Ma le nomination ci appaiono onestamente un po’ piatte: ci sono film belli, interessanti, ben scritti (fra quelli già arrivati in Italia il nostro preferito è l’originale ed emotivamente ricco The Millionaire, ma non si è ancora visto l’altrettanto sentimentale Il curioso caso di Benjamin Button, dalla storia ancora più bizzarra), ma l’impressione è che sembri mancare il titolo che mette tutti d’accordo, il capolavoro indiscusso che passa dagli Oscar direttamente alla storia del cinema. E sì che qualche scelta poteva essere più coraggiosa in questo senso. Per il violento e commovente The Wrestler (leone d’Oro a Venezia) si è puntato tutto o quasi sul protagonista, il favoritissimo e rinato Mickey Rourke; mentre è la storia a contribuire a rendere indimenticabile la sua performance. Il cavaliere oscuro, capace di unire il grande spettacolo popolare e interrogativi profondi per l’umano, poteva essere una scommessa forte nella cinquina dei migliori film, ben più di premiare – solito rischio del ricatto emotivo – il povero e bravissimo Heath Ledger, il giovane attore morto in circostanze tragiche (per aver ingerito un micidiale cocktail di medicinali) poco dopo le riprese.

Altrettanto coraggioso sarebbe stato inserire Wall-E, un vero capolavoro che supera i confini dell’animazione (e infatti è comunque candidato non solo nella terzina animata ma anche per la miglior sceneggiatura, segno di una bellissima storia oltre tutto ben congegnata).

Se si voleva rimanere sul classico, si poteva scegliere infine tra ben due film del più classico dei registi americani contemporanei: il grande Clint Eastwood. Il suo Changeling è splendido ma tra le candidature importanti entra solo per la miglior attrice (una Angelina Jolie mai così brava e misurata); Gran Torino si è visto solo in America ma se ne parla un gran bene, e noi ci fidiamo a occhi chiusi delle poche immagini viste e del marchio di garanzia del più grande narratore cinematografico vivente.

Forse Eastwood ha ricevuto troppi allori negli ultimi anni e i suoi colleghi votanti devono aver pensato che poteva bastare così. Ma senza di lui e i suoi due nuovi capolavori – che oltre tutto in Gran Torino torna a recitare, forse per l’ultima volta, e poteva vincere la statuetta che ancora gli manca: quella per il migliore interprete – la Notte degli Oscar sarà più povera.