Quando la Terra era ancora abitata da selvaggi coi lunghi capelli e la faccia dipinta di blu, una flotta spaziale di robot atterrò sul pianeta. Gli abitanti fecero la voce grossa e agitarono le lance, ma la lotta era impari e i robot ebbero la meglio. Questo è stato il primo incontro tra l’Umanità e i Transformers, una razza aliena capace di mutare il proprio aspetto in qualsiasi veicolo a combustione interna (una furgone dei gelati, un Tir, un aereo) venga in mente ai progettisti di giocattoli di una famosa multinazionale americana, dato che i Transformers nascono proprio come giochi per bambini.
Così comincia anche il secondo episodio di questa saga, Transformers: la vendetta del caduto, un film che vorrebbe sostituire la fantasia di un bambino alle prese con un giocattolo con due ore e mezza di assordanti effetti speciali. La vendetta del caduto è il sequel del primo episodio del 2007, sempre diretto da Michael Bay e con Steven Spielberg come produttore esecutivo. Shia LaBeouf ritorna nei panni di Sam, un imbranato studente cui il destino galattico ha assegnato il ruolo di salvatore della Terra, fungendo da aiuto per Optimus Prime e la sua pattuglia di robot buoni (gli Autobots), contro il perfido Megatron e la sua banda di Decepticons. Il primo episodio si era concluso col seppellimento dei Decepticon nelle profondità dell’Atlantico e le effusioni affettuose di Sam e la sua amichetta Mikaela (Megan Fox).
Due anni dopo gli Autobots sono alleati di Americani e Inglesi, nella lotta ad alcuni Decepticons mascherati da impianti industriali che seminano il terrore in Cina. Nella lotta Optimus Prime soccombe e muore paventando “il ritorno del Caduto”. Nel frattempo Sam sta cercando di incominciare una vita normale al College (che pare un’interminabile festa mobile), destreggiandosi tra la madre che ha comprato biscotti alla marijuana e straparla e la gelosia della fidanzata Mikaela (che, per la gioia degli spettatori di sesso maschile, ha mantenuto il look alla Hazzard: stivali, mini shorts e camiciola sbottonata).
Da questo punto in poi, la trama diventa un puro optional, visto che tutto si riduce a una catena ininterrotta di spaventose esplosioni (da cui tutti escono affumicati ma illesi), duelli nei quali i soldati sparano fucilate contro mostri di metallo alti come un palazzo di dieci piani (che inutile spreco), ma soprattutto un grande rumore di ferraglia per gli scontri tra Decepticon e Autobots, che ce la mettono tutta anche per demolire le care, vecchie piramidi d’Egitto.
Il tutto per le circa due ore e mezza del film, da cui probabilmente il pubblico esce anche un po’ rintronato. I più piccoli (specie se coi robot ci giocano) ne saranno entusiasti, forse agli accompagnatori adulti mancherà quel po’ di humour che rendeva il primo film gradevole anche a chi ha più di 11 anni.