Come lo scorso anno, finita ormai la stagione cinematografica ci accingiamo a fare il punto sui dodici mesi trascorsi indicando alcuni film da recuperare. Ancora al cinema, in prima visione o recuperati per scarsità attuale di buone proposte, o magari nelle tante arene estive che si trovano ancora in Italia. O anche in dvd, se sono già usciti in questo formato). Non, si spera, scaricandoli da Internet: non è mai inutile ricordare che questa pratica — oltre che illegale, e sanzionabile con multe se si viene scoperti — sta uccidendo proprio il dvd e contribuendo a indebolire fortemente il cinema. Tanto che già si sta producendo di meno di anni fa. Siete avvisati…
GLI IMPERDIBILI
Prima puntata dedicata ai film imperdibili, dieci titoli che per nessun motivo un vero appassionato dovrebbe perdersi (e che anzi meritano più di una visione). E che anche chi al cinema dedica poche serate all’anno, se vuole scegliere bene, non può “saltare”. Alcuni sono imperdibili “con riserva”, nel senso che certi generi o certi toni non sono per tutti i gusti. Ma correremo il rischio.
E cominciamo con un titolo che in realtà è al limite tra l’attuale e la stagione scorsa, essendo uscito a fine luglio 2008: ma non avendolo preso in considerazione per ragioni di data, quest’anno non possiamo non ricordare. Il cavaliere oscuro: l’ultimo film della saga di Batman, nella versione rinnovata dal talentuoso Christopher Nolan con Christian Bale sotto la maschera dell’eroe, è un oscuro e potente affresco sul Male, sui conflitti interiori che mescolano le carte tra eroi e personaggi maligni, ma anche sull’insondabile grandezza del cuore umano. Non a caso il Joker (un “cattivo” consegnato alla storia del cinema dal povero Heath Ledger, morto per overdose da farmaci prima che il film uscisse) perde quando scommette sull’egoismo umano, ignorando di quali eroismi gratuiti possano essere capace anche persone insospettabili. Ma il film non è per tutti i palati, purtroppo: è sensata l’obiezione sulla violenza, a tratti poco sostenibile; e infatti il film è per un pubblico comunque non giovanissimo (diciamo non sotto i 14-16 anni). Ma chi, tra gli adulti, continua a pensare che un “fumettone” non possa essere un gran film, si perderà un’opera che mischia effetti speciali al massimo livello, azione e profondità esistenziale.
Come non tutti ammettono quanto l’animazione attuale riesca a regalare capolavori per tutta l’età (e non solo per l’infanzia): così, in attesa del bellissimo Up in uscita a ottobre (che già prenota un posto nella top ten imperdibile del prossimo anno), come rinunciare a vedere o rivedere Wall-E, sempre a marchio Pixar (la Walt Disney del XXI secolo, controllata dalla Disney vera ma autonoma)? Il robottino che ha la missione di tener pulita una Terra disabitata, ma che per amore si lancerà in un’avventura incredibile, scioglie il cuore degli spettatori oltre a risvegliare l’umanità assopita da secoli in orbita. E sembra ricordare che non c’è dimenticanza che possa cancellare l’umano. Sul fronte animato, non si può non ricordare Ponyo sulla scogliera del giapponese Hayao Miyazaki, maestro per tanti occidentali quali lo stesso John Lasseter della Pixar. La storia della pesciolina che diventa bambina per amore di un coetaneo è pura poesia. Che conquista i più piccoli, ma commuove anche i più grandi.
Cambiando completamente genere, ci accorgiamo che sono imperdibili ma possono respingere qualche anima troppo sensibile due grandi film, ma tra i più duri dell’anno: Revolutionary Road di Sam Mendes, come il suo precedente American Beauty, scava nelle debolezze, miserie e angosce di una coppia, stavolta degli anni 50 (con i volti giovani e tesi di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, già in coppia sul Titanic). Qui la durezza è psicologica ed esistenziale: e può disturbare la china prima dolorosa e poi tragica che travolge due persone che si amano ma che non capiscono come il loro desiderio di felicità non possa accontentarsi di risposte parziali: che siano la carriera, il sogno di vivere a Parigi, ma anche il loro stesso amore.
1 – continua