Assen Wassilew, ministro delle finanze della Bulgaria, ha parlato in un’intervista rilasciata al quotidiano Die Welt in merito ai vantaggi che l’ingresso del paese nell’area Schengen potrebbe apportare al resto dei paesi membri e a tutta l’Europa. La decisione per l’adesione verrà presa entro dicembre e ci sono ancora alcune nazioni contrarie, per questo il politico ha voluto spiegare quale sarà l’impegno che il governo intende portare avanti per sostenere la scelta. Principalmente puntando sulla sicurezza e sulla libera circolazione delle merci che porterà soprattutto un abbassamento dei prezzi.
Perchè come afferma Wassilew: “Gran parte dei camion che viaggiano dalla Turchia, carichi di merci e prodotti alimentari diretti verso il resto d’Europa resta fermo alla frontiera per giorni, in Romania o in Bulgaria a causa dei controlli doganali e questo crea disagi e aumenti per tutti“. Aggiungendo anche che, attualmente il governo ha rafforzato le misure anti corruzione, specialmente per il personale doganale, un problema che da molti era stato sottolineato come ostacolo all’adesione Schengen.
Assen Wassilew: “Dalla Bulgaria passa solo il 3% di tutti i migranti che entrano in Europa”
Attualmente i controlli da Bruxelles per l’adesione della Bulgaria all’area Schengen sono risultati tutti positivi. Tanto che il paese è ufficialmente entrato nell’elenco Ue delle nazioni che combattono la corruzione, mentre precedentemente c’erano stati problemi in tal senso. Nonostante questo nella Commissione ci sono ancora pareri sfavorevoli con i quali bisognerà confrontarsi. In particolare dai Paesi bassi e dall’Austria, che da sempre sostengono che, sia la Bulgaria che la Romania siano i principali punti di ingresso per i migranti clandestini che poi si spostano in nord Europa.
Su questo punto il ministro delle finanze Assen Wassilew vuole fare chiarezza e dice: “L’Austria ha dichiarato che il sistema Schengen non funziona più, non è per il problema migranti che si oppone, perchè dalla Bulgaria entra solo il 3% di tutto il flusso“. E sulla questione gasdotto russo, che passa per la Bulgaria e a chi sostiene le accuse di favoreggiare Putin per non aver bloccato i flussi risponde: “In realtà il gas russo passa attraverso il nostro paese per raggiungere l’Ungheria. Noi abbiamo imposto un sovrapprezzo del 20% per non alimentare interesse nell’importazione e per sanzionare Gazprom“.