Quella che si sta delineando oggigiorno è una generazione di giovani da un lato fragile e dall’altro priva di valori. E se i primi si sentono sempre più oppressi da una società che non li protegge a fronte di un sempre più diffuso bullismo, i secondi credono di poter agire indisturbati crescendo liberi di poter prevaricare psicologicamente sui più deboli. Ma quel che è peggio è come il ruolo dei genitori, in tutto questo, risulti sempre più offuscato, privo di importanza. Il contesto è quello che vede ‘protagonista’, ancora una volta, un adolescente, Leonardo, morto suicida a Senigallia perché bullizzato. I racconti emersi dal Corriere del Vento sono strazianti: i compagni di classe gli strizzavano i capezzoli, lo colpivano nelle parti intime e lo deridevano con voci effeminate, amplificando il suo dolore fisico e morale



La notizia ha fatto il giro dei media, soprattutto riportando le parole strazianti ma coraggiose del padre del ragazzo: “Giovani d’oggi disumani, non accada mai più”. Nonostante il dolore infatti l’uomo ha voluto sensibilizzare su una tematica che non dovrebbe più essere al centro delle cronache.

BULLISMO: I RETROSCENA DEL QUINDICENNE SUICIDA

Il papà del quindicenne ha raccontato alla stampa che il ragazzo era bullizzato da tempo da coetanei che volevano distruggerlo. Il giovane era uno studente iscritto al secondo anno dell’istituto professionale ‘Alfredo Panzini’, indirizzo turistico-sportivo. E proprio tra i suoi compagni di scuola riceveva di continuo insulti volgari che lui stesso aveva confidato ai genitori. Evidentemente il peso delle angherie subìte era diventato troppo ingestibile, al punto da condurlo a compiere il gesto estremo.



I genitori lo hanno trovato privo di vita appoggiato al muro della villetta in cui viveva a Senigallia, in provincia di Ancona. Il quindicenne si è sparato alla testa sottraendo la pistola di nascosto al padre, agente della polizia locale. Le indagini dei carabinieri hanno confermato, sulla base anche delle dichiarazioni dei genitori, che la tragedia è scaturita da un perpetrato bullismo subìto in classe, tanto che il ragazzo aveva anche pensato di non andare più a scuola nei giorni precedenti. I genitori avevano anche preso appuntamento dal preside per chiedere provvedimenti ma Leonardo non ha evidentemente resistito e nella notte tra il 13 e il 14 ottobre ha deciso di uscire da quella situazione nel peggiore dei modi, togliendosi la vita.



CREPET: “MI AUGURO CHE I GENITORI DEI BULLI NON MINIMIZZINO”

Sull’ennesima vicenda di bullismo è intervenuto nelle scorse ore Paolo Crepet, sociologo e psichiatra. Ciò che lo specialista ha voluto evidenziare è come spesso questi episodi restano nel silenzio, perchè molti ragazzi, nonostante siano vittime, provano vergogna nel raccontare ciò che subiscono. Il medico ha quindi invitato tutti i giovani a denunciare senza paura gli atti di bullismo.

Crepet si è poi anche soffermato sul ruolo dei genitori e dei social. La deriva della società, secondo il sociologo, sarebbe da imputare ad un ruolo dei genitori reso ormai più complicato dal digitale, che spesso dà messaggi sbagliati ai giovani d’oggi. Lo stesso ha infine espresso l’auspicio che i genitori dei bulli, a fronte di questo evento tragico non minimizzino quanto accaduto.