Il bullismo scolastico sta per diventare un nuovo reato in Francia. L’Assemblea nazionale, infatti, nei giorni scorsi ha votato la proposta di legge per introdurlo e renderlo punibile fino a tre anni di carcere e una multa di 45mila euro. Ora la legge passerà al Senato per la possibile approvazione a febbraio. Il progetto legislativo prevede anche l’aumento dei fondi per l’educazione e la prevenzione. In Francia, infatti, sono in crescita le tragedie legate al bullismo scolastico, che a volte, come evidenziato da Forbes, portano anche alla morte. L’obiettivo di questa proposta di legge, redatta dal deputato bretone del partito centrista MoDem (Movimento Democratico) Erwan Balanant, «non è mandare i bambini in prigione», in quanto «esiste un sistema giudiziario per i minori che tiene conto dell’età e della capacità di discernimento dell’accusato». Per il ministro dell’educazione nazionale, della gioventù e dello sport, Jean-Michel Blanquer, che sostiene tale progetto, «è un modo per far rispettare i valori della Repubblica. Non ci abitueremo mai al fatto che la vita dei bambini venga spezzata».
BULLISMO SCOLASTICO: POLITICI DIVISI IN FRANCIA
Il nuovo reato di bullismo scolastico riguarderà bambini e adulti in scuole e università, compresi studenti e personale di servizio. Comporterebbe una pena massima di tre anni di carcere e una multa fino a 45mila euro, ma in caso di suicidio o di tentativo di suicidio da parte della vittima, la pena massima potrebbe salire a 10 anni e la multa 150mila euro. Se la maggior parte della destra ha sostenuto tale disegno di legge, alcuni parlamentari di sinistra l’hanno contestata perché troppo repressiva: «Non siamo favorevoli alla criminalizzazione dei minori e all’aumento della repressione», ha dichiarato ad esempio la deputata socialista Michele Victory. Per Sabine Rubin, deputata del partito di sinistra La France Insoumise (France Unbowed), questa proposta di legge è una «reazione eccessiva illusoria e demagogica».
Lo scorso marzo due adolescenti sono stati arrestati in Francia per omicidio dopo il ritrovamento del cadavere di una 14enne nel fiume Senna vicino Parigi. La madre della ragazza disse che la figlia era stata vittima di bullismo dopo che le sue foto in biancheria intima furono pubblicate su Snapchat. Secondo uno studio di Coisse d’Épargne, condotto in collaborazione con l’associazione e-France, il 20% dei bambini dice di essere stato confrontato al cyberbullismo. Di questi bambini, il 51% sono ragazze di 13 anni in media.