Una tragedia enorme quella avvenuta a Golbey,  nell’est della Francia. Lì, infatti, si è tolto la vita il tredicenne Lucas. Un gesto estremo che ha sconvolto la comunità transalpina, una giovane vita spezzata. Ma a indignare è il motivo di questo passo: omofobia e bullismo a scuola. Appassionato di disegno, moda e musica, il giovane suicida era continuamente preso in giro dai compagni di classe per il suo orientamento sessuale, come confermato dalla madre ai microfoni de La Voix du Nord. Il piccolo lascia i genitori, il fratello, la sorella e tutti gli amici che gli volevano bene.



Un episodio terribile, che ha distrutto una famiglia. “Gli dicevano che era gay”, la denuncia dei cari del piccolo Lucas. Tanta la sofferenza patita tra le mura di scuola, anche se la direttrice accademica dei servizi educativi nazionali, Valerie Dautreme, ha tenuto a precisare: “La situazione è stata presa molto sul serio dall’istituto, dal dirigente scolastico. Lucas ha detto in seguito che le cose si erano sistemate, che non veniva più preso in giro”.



Francia, 13enne suicida per bullismo e omofobia

A differenza di quanto sostenuto  da Valerie Dautreme, gli attacchi omofobi sono proseguiti. Vittima pressoché quotidianamente dei bulli, lo scorso sabato Lucas ha deciso di farla finita. Non aveva più le forze per continuare a combattere, per essere felice. “Veniva molestato regolarmente in relazione al suo abbigliamento e al suo modo d’essere”, la spiegazione di un parole del giovane suicida: “Sua madre ha dovuto chiamare più di una volta i soccorsi. L’ambiente scolastico dove trascorreva i tre quarti del suo tempo non ha reagito come avrebbe dovuto”, la sua denuncia. Ora la famiglia dell’adolescente vuole giustizia, le autorità sono pronte a fare luce sull’ennesimo gesto estremo tra giovani: le forze dell’ordine apriranno un’inchiesta per stabilire eventuali responsabilità. La scuola che Lucas frequentava conta circa 700 studenti.

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