Al confronto con la storia vera di Nazzareno e Angela Moroni, la trama di Buongiorno, mamma! non è minimamente all’altezza. Nazzareno, infatti, è un protagonista di gran lunga più eroico di Guido, interpretato da Raoul Bova, che in questo contesto vediamo piangere forse più di quanto Nazzareno ha fatto nella vita reale. Quest’ultimo, infatti, è sempre apparso molto tranquillo. “Come si fa a essere così sereni?”, potrebbe allora chiedersi qualcuno. La risposta è una sola, di evangelica memoria: “Venite e vedrete”. Tra lui e i suoi conoscenti è nata una vera e propria sfida: “L’ho fatto spesso (questo invito, n.d.r.) e devo dire che alcuni hanno accettato e sono venuti a casa mia a vedere. Hanno visto – prosegue – una famiglia normale nella quale non sono mai mancate le risate, i pianti, i momenti di sconforto. Ma anche tanta voglia di amarci”. Dalla sua testimonianza sono scaturite vere e proprie esperienze di conversione, o almeno di ‘cambiamento di visione’ sul tema dell’eutanasia: “Mi ricordo una volta che a casa mia venne un giornalista de Il Giornale, Pietro Colaprico. Rimase da noi tre giorni. Alla fine quando se ne andò mi confidò con le lacrime agli occhi: ‘La mia vita oggi è cambiata. Ero venuto con una serie di pregiudizi e ne esco cambiato’”. (agg. di Rossella Pastore)



Parla il marito di Angela Moroni: “Mia moglie? Un dono”

È una testimonianza di fedeltà estrema quella resa da Nazzareno Moroni, marito di Angela Calise Moroni, protagonista della fiction Buongiorno, mamma! in onda questa sera su Canale 5. La fiction, in realtà, s’ispira soltanto ‘liberamente’ alla storia vera di Nazzareno, una vicenda molto più avvincente se non altro perché – per l’appunto – è reale. Dall’inizio alla fine. Non è stata Angela a decidere di iniziare la sua vita (tutti nasciamo senza volerlo), e non è stata Angela, né nessun altro per lei, a decidere di porvi fine. Oltre che di fedeltà, infatti, quella dei due coniugi Moroni è anche una testimonianza di grande coerenza: a distanza di quasi quattro anni dalla sua morte, Nazzareno ne parla con serenità, e dal suo tono traspare tutto l’amore che ha sempre provato e che prova ancora per lei. Il suo segreto, dice, è la vita di grazia, “una vita vissuta alla sequela di Gesù”, l’Uomo della Croce per antonomasia. “Noi viviamo di riflesso la Sua Croce”, specifica Nazzareno. “Angela è stata un dono, un privilegio. Non saprei dirlo diversamente”. (agg. di Rossella Pastore)



Buongiorno, mamma!: la storia vera di Angela Moroni, 29 anni in coma dopo un malore

Parte questa sera, 21 aprile, su Canale 5 la nuova fiction ‘Buongiorno, mamma!‘ con Raoul Bova. Una storia che si ispira ad una vicenda reale, come confermato dalla sceneggiatrice Elena Bucaccio, già autrice di prodotti di successo come ‘Che Dio ci aiuti’. “Ci sono storie che sono tue ancora prima di scriverle. La storia di Anna e della sua famiglia è una di quelle. Mia figlia era nata da poco quando, aprendo il giornale, ho letto un trafiletto che parlava della moglie di Nazzareno” ha raccontato la sceneggiatrice “e di quello che le era successo. Qualche ora dopo ero nell’ufficio di Luca Bernabei e piangendo gli raccontavo le emozioni che quelle poche righe mi avevano dato. La settimana seguente avevo iniziato a scrivere Buongiorno, mamma!”. Il Nazzareno che viene citato dalla Bucaccio è Nazzareno Moroni, uomo che per 29 anni ha assistito sua moglie in coma.



Chi è Angela Moroni, la sua storia alla base della fiction Buongiorno, mamma!

La donna protagonista della vicenda raccontata nella fiction di Canale 5 ‘Buongiorno, mamma!’ si chiama Angela Calise Moroni ed è morta il 31 Marzo 2017 dopo un lungo coma trascorso nella sua casa di Avezzano. Come svela il portale lacrocequotidiano.it, la donna era madre di 5 figlie e il 23 gennaio Angela del 1988 fu colta da un malore mentre si trovava in casa per colpa di un forte calo di potassio. Il marito, Nazzareno – un diacono e catechista del cammino neo-catecumenale – ha allora cercato di rianimarla ma senza successo. La donna venne trasportata in ospedale ma entrò in coma. Una situazione che si credeva fosse passeggera, di ore, e invece queste divennero giorni, poi mesi e infine anni, 29 anni. Per tutto questo tempo, Angela è stata nutrita da un sondino ed è rimasta nel suo letto. Il marito ha ammesso di non aver mai voluto staccare la spina perché convinto che “sia il Signore a decidere quando è arrivato il momento”.