Adesso che l’inflazione viaggia sui livelli elevatissimi, lo Stato deve fare i conti anche con la spesa pubblica che sarà destinata ad aumentare nel 2023, ad esempio come è previsto per la previdenza sociale che necessiterà, per il pagamento delle pensioni, una manovra aggiuntiva di 10,4 miliardi di euro.
Al contempo però non tutto il male vien per nuocere, se infatti nel 2023 le pensioni saranno aumentate, c’è anche la possibilità di poter guadagnare di più attraverso i buoni fruttiferi postali.
Buoni fruttiferi postali: cosa sono e perché convengono
Abbiamo già parlato dei buoni fruttiferi postali e della necessità di fare molta attenzione alla loro scadenza altrimenti si perderà addirittura la possibilità di poter rientrare del capitale versato. Fatta questa doverosa premessa, passiamo direttamente ai numeri. L’inflazione ha reso elevato il rendimento del buono postale ordinario che è passato dallo 0,5 al 2%, quindi è quadruplicato in poco meno di un mese.
La cassa depositi e prestiti quindi ha dovuto necessariamente innalzare i tassi di interesse in relazione all’aumento dell’inflazione. Il buono a 3 anni assicura un rendimento lordo del 1%, quello 3×2 prevede un tasso del +0.75% per i primi tre anni e poi 1,75% fino alla scadenza.
Buoni fruttiferi postali: quelli a maggior rendimento
A rendere maggiormente felice gli italiani è il buono 3×4 invece parte da una base di 0,75% all’anno e arriva fino al 2% all’anno fino alla fine dell’investimento. Si tratta di un blocco del capitale per 12 anni. Invece il blocco del capitale per 16 anni, il cosiddetto 4×4 arriverà ad un 3% di rendimento lordo alla scadenza.
Il buono per i minori a un tasso di interesse massimo che tocca il 3,50%, dal 2,50% prima dell’inflazione. Si tratta di buoni che hanno una durata massima decisa in funzione dell’età dell’intestatario. Se dunque si decide di aprire il buono intestato al proprio nipote o al proprio figlio di quindici anni il buono avrà una durata di tre anni. La scadenza coincide con il compimento del diciottesimo anno di età.
Ma non è finita, perché dal 2 luglio infatti è stato ripristinato il buono a tre anni plus che consentirà l’emissione di nuove serie 3×2, 3×4 e 4×4 ordinari e dedicati ai minori e quattro anni e risparmio semplice.
Questi hanno un rendimento fisso crescente nel tempo con gli interessi maturati nel corso di ciascun quadriennio, corrisposti al momento del rimborso del buono e non prima del compimento del primo quadriennio. La durata massima è di 16 anni.
Invece i buoni a 3 anni plus hanno un rendimento fisso che potrà essere percepito alla scadenza.
La sottoscrizione di tutti questi prodotti finanziari può avvenire indipendentemente negli uffici postali nonché attraverso il sito www.poste.it oppure la app BancoPosta