Un episodio che ha segnato profondamente Diletta Leotta, invitata a Buoni o cattivi per raccontare la sua esperienza come vittima di revenge porn, riguarda la vita lavorativa in un ambiente non sempre semplice. “Una delle frasi che mi ha ferito di più, in riferimento al mio aspetto, l’ho sentita proprio a lavoro. Indossavo una camicia e chiesi un consiglio ad una collega. Lei mi disse “Sbottonati di più, tanto ti hanno presa solo per quello”. Mi sono sentita immobile e mi sono sentita in colpa. Oggi le avrei risposto in modo diverso, ma è meglio non dire come”.



La conduttrice di DAZN si augura che le donne in futuro possano essere più solidali tra loro: “Le donne hanno l’opportunità di fare tante belle cose insieme. Il mondo della televisione porta a dividersi, ad essere sempre contrapposte. È un paradosso che mi piacerebbe sovvertire. Io sono circondata da amiche, non sono fredda e odiosa. Tutto l’opposto. Nelle mie radici c’è la Sicilia, sono magmatica. Non tutti però hanno la possibilità di conoscermi davvero. Mi piace far vedere gli aspetti più veri di me stessa”. Infine, è tornata a parlare del monologo recitato a Sanremo, per cui ha ricevuto non poche critiche. “Tutti quanti vogliamo abbellirci. Forse avrei dovuto la bellezza si costruisce, non che capita. Tornando indietro quella frase la cambierei, ma non cambia il senso di ciò che volevo trasmettere alle persone”.



Buoni o cattivi, Diletta Leotta vittima di revenge porn e non solo

Diletta Leotta, ospite della seconda puntata di Buoni o cattivi, ha ammesso di non essere stata vittima soltanto di revenge porn. Un altro fenomeno che la attanaglia da tempo è quello del cyberbullismo. Orribili frasi ricevute sui social network in merito al suo aspetto fisico e non solo. “I commenti fanno male, anche creandosi una corazza. Minimizzare la forza delle parole è sbagliato. Una parola scritta ha la stessa valenza di una urlata. Penso a tutti coloro che navigano sul web e leggono questi commenti. Non bisogna fare credere che siano normali. Bisogna reagire. Mio padre per fortuna non legge queste frasi, ma mia madre sì e risponderebbe a tutti. La feriscono e mi dispiace. Sono molto protettiva con loro”, ha ammesso.



“Probabilmente puntano a farmi sentire una facile. A massacrarmi, a demoralizzarmi. Non mi preoccupa, perché cosa importa anche se sei una donna facile? Sei libera di fare ciò che vuoi, il giudizio degli altri non importa. Non abbiamo bisogno di giustificarci. Professionalmente a volte mi sento sminuita, perché l’attenzione si sposta su aspetti irrilevanti. È la mia vita privata e tale dovrebbe restare”, ha aggiunto. Recentemente, inoltre, ha dovuto difendersi da coloro che hanno cercato di invadere la sua privacy. Un drone, infatti, per giorni si è aggirato intorno a casa sua, pronto a scattare foto della sua intimità. “È una forma di stalking. È diventato invivibile. Posso chiudere le tende, ma diventa impegnativo così. Non hai più la libertà di essere sereno dentro casa tua. Ho deciso di trasferirmi”. Infine, sui cori da stadio: “C’è una forte percentuale di piacere nel vedere le persone allo stadio, fa battere il cuore e toglie il fiato. Mi sentivo quasi un calciatore a volte. Poi però non bisogna sfociare nella volgarità. Il clima da stadio ci sta, ma il limite della decenza e del rispetto non va mai perso. Catcalling? Credo sia tutt’altro. Anche uno sguardo o una sensazione può essere molesta. Non è necessariamente un fischio. È l’atteggiamento”.

Buoni o cattivi, Diletta Leotta e il rapporto con la famiglia

Nel corso della seconda puntata di Buoni o cattivi, la protagonista Diletta Leotta, vittima di revenge porn, ha parlato del rapporto con la sua famiglia. “La mia famiglia è una linfa vitale. Sono figlia di un amore puro. Ogni volta che torno in Sicilia sono felice. La mia mamma mi chiama sempre. Ho tatuato il suo nome, Ofelia. Abbiamo un rapporto simbiotico. I miei genitori sono super moderni, mi hanno sempre lasciata libera di partire a patto che mi laureassi in giurisprudenza. E così è stato. Mio papà mi ha indirizzato perché in famiglia sono tutti avvocato. Mi disse che se non fossi riuscita con la televisione avrei avuto il suo studio legale. Chissà in futuro…”.

Il supporto dei suoi cari l’ha aiutata soprattutto nei momenti difficili. È per questo che la conduttrice di DAZN, al suo fianco, sogna di avere un uomo come il suo papà. “Negli uomini cerco sempre un po’ di mio padre. Tutte le figlie passano la fase “fidanzatina di papà”. Non mi è mai capitato di avere fidanzati che soffrissero la mia notorietà perché ho cercato di non farglielo mai pesare. È ormai la mia normalità”, ha spiegato.

Buoni o cattivi, Diletta Leotta vittima di revenge porn: “Mi sono sentita stupida

Diletta Leotta, protagonista della seconda puntata di Buoni o cattivi, ha raccontato a cuore aperto a Veronica Gentili quanto subito da vittima di revenge porn. “Mi sono sentita stupida, oltre che disarmata. Non sapevo come gestire la situazione. Le foto circolavano ovunque, era una situazione implacabile. In venti minuti avevo il telefono fuori uso. Tutto il mondo aveva visto le foto ed avevano anche diffuso il mio numero di telefono. La prima cosa che ho fatto è stata denunciare”.

Il ritorno alla normalità non è stato semplice, ma il lavoro ha aiutato la conduttrice di DAZN a superare le difficoltà. “Dovevo andare a Bari per una conferenza stampa ma non volevo affrontare quello che era successo, volevo chiudermi in me stessa. Il mio capo a Sky però mi disse di andare lì a testa alta perché non avevo fatto niente di male. Dopo qualche giorno sono andata in onda e avevo un nodo alla gola, mi veniva da piangere. Poi però ho capito che mi è servito a passarci sopra”. Un ruolo fondamentale, inoltre, lo ha avuto la sua famiglia. “Ho trovato la forza grazie a mio padre, che mi ha dato l’impulso migliore. Dicevo chissà cosa penserà di me, invece mi ha rassicurato. Mi ha detto “Fregatene del giudizio degli altri, sii forte. Hai scelto un lavoro per cui la tua privacy verrà spesso violata” Ed aveva ragione”. (Aggiornamento di Chiara Ferrara)

Buoni o cattivi, Diletta Leotta vittima di revenge porn: “Mi sentivo in colpa”

“Non ero lucida, mi sentivo colpevole ma ero solo vittima”. Così Diletta Leotta ha parlato a Buoni o cattivi di quanto subito a causa del revenge porn. Da qui l’appello alle giovani a denunciare. “Hackerare un profilo è reato, ma anche diffondere foto e video privati”, ha sottolineato. “La mia esperienza spero possa servire ad altre che non hanno identità strutturata e possono sentirsi in colpa. C’è questa visione per cui se le hai scattate è colpa tua. Mi fa male. Spero che non accada più. Anche noi personaggi del mondo dello spettacolo siamo persone, con le nostre insicurezze. Rialzarsi non è facile”.

Oggi Diletta Leotta è una persona diversa. “Se fosse accaduto in questo periodo l’avrei vissuta ancora peggio. Ho le spalle larghe, ma sono più donna e ho bisogno di sentirmi ancora più tutelata. Non lo dimenticherò mai però, è una cicatrice che resta”. E sul tentativo di truffa recentemente subito: “Io sapevo che il video non esistesse, perché dopo la prima esperienza non ho più realizzato questi tipi di contenuti. Poi però ho iniziato a pensare che qualcuno avrebbe potuto filmarmi a mia insaputa. Arrivi al punto che non ce la fai più ad ascoltare tutti i giudizi ed inizi a dire “sai che c’è, sono libera di fare quello che voglio e nessuno deve giudicare”. Sto iniziando a capire che non sono perfetta. Ho una marea di difetti e faccio tante cavolate. Dobbiamo essere libere di mostrare le nostre fragilità”. (Aggiornamento di Chiara Ferrara)

Buoni o cattivi, seconda puntata: Marta Losito vittima di cyberbullismo

Tra le protagoniste della seconda puntata di Buoni o cattivi, in cui è stata anche intervistata Diletta Leotta in quanto vittima di revenge porn, c’è anche Marta Losito. La tiktoker ha raccontato di avere ricevuto commenti orribili da parte di haters, che sono arrivati ad augurarle il cancro ed il Covid-19. Qualcuno ha anche creato un fotomontaggio in cui la giovane aveva una pistola puntata alla testa ed il sangue attorno a quest’ultima.

“Ci sono persone che si tolgono la vita per questo”, ha denunciato Marta Losito. L’influencer promette che non smetterà di fare quello che ama sui social network e incentiva a denunciare. “Tutti pensano che non ci sono conseguenze, ma in realtà ci sono”. Il fenomeno del cyberbullismo, purtroppo, è sempre più diffuso. (Aggiornamento di Chiara Ferrara)

Buoni o cattivi, seconda puntata: le storie delle donne vittime di violenza

Anche Gabriela, una giovane mamma, come Diletta Leotta, è stata vittima di revenge porn: lo ha raccontato nel corso della seconda puntata di Buoni o cattivi, il nuovo format di Mediaset che racconta storie di violenza sulle donne, fisica e psicologica. A tradire la ragazza è stato l’ex fidanzato, che per vendetta ha diffuso sul web un suo video intimo. “Il mio timore più grande è che mia figlia lo veda quando sarà grande”, ha ammesso.

Dopo questa storia, spazio ad Ivana, una maratoneta che è stata vittima di violenza sessuale, ma nonostante il dramma è riuscita a trovare proprio nello sport la forza di rinascere. Nel corso della seconda puntata di Buoni o cattivi anche un salto a Napoli. I Carabinieri raccontano di essere stati costretti a intervenire in ospedale poiché, in base alla chiamata giunta dai medici, una donna è arrivata lì con una profonda ferita alla testa. Lei sostiene di essersela procurata in un incidente domestico, ma il suocero pensa che possa essere stato il figlio – che è agli arresti domiciliari – durante una lite. (Aggiornamento di Chiara Ferrara)

Buoni o cattivi la seconda puntata dedicata a Diletta Leotta vittima di “Revenge porn”

Tante storie drammatiche di violenza sulle donne nel corso della seconda puntata di Buoni o cattivi, il nuovo programma in onda su Italia 1 condotto da Veronica Gentili. Da quella di Maria, uccisa da uno spasimante che aveva rifiutato, a quella di Ambra, vittima di violenza domestica che è riuscita a fuggire dal suo aguzzino insieme alla sua bambina.

Tra un racconto e l’altro, Veronica Gentili ha anche intervistato Diletta Leotta, che in passato è stata vittima di revenge porn. Un fenomeno sempre più diffuso negli ultimi anni. “Erano foto che una ragazza di 17-18 anni si scatta con l’innocenza e l’ingenuità di vedersi davanti ad uno specchio. Non erano proprio foto di nudo, ma scatti realizzati dopo la doccia. Non le avevo mai mandate a nessuno. Erano all’interno di un cloud. Ancora oggi non mi spiego come siano riusciti ad accederci”. (Aggiornamento di Chiara Ferrara)

Buoni o cattivi, anticipazioni puntata 14 settembre

Buoni o cattivi, la nuova trasmissione di Italia 1 condotta da Veronica Gentili, torna in onda oggi, martedì 14 settembre. Dopo l’intervista ad Emis Killa, Veronica Gentili affronta un tema delicato come la violenza sulle donne. L’appuntamento odierno di Buoni o cattivi dal titolo “Rosa Sangue” si apre con un film-documentario che mostra la testimonianza di alcuni familiari di vittime così come quelle di medici ed infermieri che si ritrovano a prestare soccorso alle vittime. Oltre alla violenza fisica, Veronica Gentili, nel corso della puntata, parla anche dell’odio che si scatena sul web.

In particolare, Buoni o cattivi mostra anche la testimonianza di giovani ragazze che, sui social, si ritrovano a fare i conti con l’odio verbale degli haters. Per affrontare il tema, inoltre, Veronica Gentili intervista Diletta Leotta che ha fatto i conti, in passato, dell’odio del web e di revenge porn.

Veronica Gentili intervista Diletta Leotta: “Non respiravo più”

Diletta Leotta, amatissima e seguitissima sui social, volto noto del piccolo schermo, conquistando il successo, ha dovuto fare i conti con l’odio degli haters e con il reveng porn. Ai microfoni di Veronica Gentili, la Leotta racconta i momenti drammativi vissuti in quel periodo. “Le mie foto in rete? È stato un momento tragico. Ho pensato che la mia vita fosse finita, che non sarei più uscita di casa perché all’idea che le persone potessero guardarmi, anche se avevo i vestiti, mi sentivo nuda”, ha raccontato la Gentili.

Diletta Leotta racconta, poi, il momento in cui ha scoperto della presenza delle sue foto in rete. A counicarle della presenza delle foto è stato un amico. Inizialmente, la Gentili ha pensato ad un fotomontaggio. Poi la scoperta e il dramma vissuto. “Ho sentito un vuoto dentro, mi si è bloccato il respiro credo per più di dieci minuti, non riuscivo proprio a respirare“.