Il virologo Roberto Burioni ha avuto un litigio a mezzo social con un papà no vax dopo avere raccontato la vicenda del figlio di quest’ultimo, un bambino con encefalopatia che è stato ricoverato in terapia sub-intensiva per avere sviluppato una polmonite successivamente all’infezione da varicella. “Purtroppo in pazienti così fragili il decorso può essere grave e pare che così sia stato”, ha sottolineato. Le condizioni di salute del piccolo sono in questi giorni migliorate e adesso si trova in reparto, dove si sta sottoponendo alle cure necessarie per riprendersi.
Dopo il sospiro di sollievo, tuttavia, il medico non ha potuto fare altro che puntare il dito contro il papà del bambino, che è un no-vax. In particolare, come ricostruisce Adnkronos, l’uomo ha smesso di vaccinare il figlio dopo che quest’ultimo ha manifestato la encefalopatia di cui soffre, in quanto la attribuisce alla vaccinazione esavalente effettuata nei primi mesi di vita. “Colgo l’occasione per ricordare che con la salute non si scherza. Le conseguenze di decisioni ideologiche che rifiutano di prendere in considerazione la realtà delle cose possono essere molto gravi”, ha accusato il virologo.
Il botta e risposta tra Roberto Burioni e il papà no vax
Roberto Burioni ha poi inviato un messaggio direttamente indirizzato al papà no vax: “Finiscila di stare dietro alle scemenze e vaccinalo con tutti i vaccini consigliati, perché fargli rischiare la vita per le tue superstizioni antiscienfiche non mi pare il caso. Se con la varicella è successo questo, con il morbillo non se la cava. Dammi retta”, ha scritto. Le sue parole tuttavia non sono piaciute al diretto interessato.
“Ringrazio il portavoce degli ipocriti per la vicinanza e la solidarietà. Dopo i suoi post la Gsk ci ha chiamati per essere i protagonisti del nuovo vaccino contro la varicella dove interpreteremo la parte dei Novax pentiti. Il ricavato verrà donato al recupero dei medici che da piccoli sono caduti dal seggiolone”, così l’uomo ha schernito il virologo pubblicando anche una sua foto in cui beve da una tazza con la scritta ‘no vax’. Il medico non si è scomposto, ma ha espresso la sua amarezza: “Penso solo a quel povero sfortunatissimo bambino lasciato da solo dal nostro Stato che dovrebbe proteggere i più deboli e a quello che rischia”, ha concluso.