Roberto Burioni torna ad attaccare i no vax, stavolta per un suo tweet che è stato usato ad arte per offrire una lettura distorta delle sue parole. «Non tutte le spiegazioni stanno in 240 caratteri. Una strategia dei no vax per disinformare è prendere un pezzo di un mio discorso complesso ed estrapolarlo per farmi dire l’opposto di quello che ho detto. È successo con “rischio zero”, con le varianti virali e succede con questo», ha twittato il virologo. Ma cos’è successo esattamente? Il riferimento del docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano è ad un tweet in cui parla di «dati manipolati», «se non addirittura falsi» che viene usato sui social dai no vax per far passare come false le conclusioni di molti esperti scientifici. «Me compreso», scrive Burioni.
Questo tweet sta circolando come screenshot offrendo interpretazioni diverse: c’è chi lo associa ai vaccini, ad esempio. Ma il tweet di Roberto Burioni è del tutto decontestualizzato, visto che faceva parte di un intervento più ampio.
BURIONI E I “DATI MANIPOLATI”: COS’È SUCCESSO
Il tweet completo di Roberto Burioni è ancora online, infatti lo si trova facilmente con una ricerca su Google. Risale al 23 giugno 2021 e si riferisce agli studi sull’origine del virus Sars-CoV-2. In quei giorni si stava discutendo dello studio di Jesse Bloom, ricercatore del Fred Hutchinson Cancer Research Center, il quale aveva individuato delle sequenze virali prima pubblicate e poi rimosse dai ricercatori cinesi relative ai primi malati di Covid a Wuhan. La scoperta fece discutere perché non è mai stata risposta alla domanda relativa al motivo per il quale quelle sequenze virali siano state eliminate dalla banca dati americana Sequence Read Archive un mese dopo la loro pubblicazione.
Un dibattito sempre attuale quello sull’origine del Covid, visto che non è stata fatta ancora chiarezza sulla questione. Dunque, il tweet di Roberto Burioni si riferiva proprio a questo dibattito, ai sospetti che la Cina abbia qualcosa da nascondere e che senza la sua collaborazione trasparente è naturale pensare a dati manipolati o falsati.
Non tutte le spiegazioni stanno in 240 caratteri. Una strategia dei novax per disinformare è prendere un pezzo di un mio discorso complesso ed estrapolarlo per farmi dire l’opposto di quello che ho detto. È successo con “rischio zero”, con le varianti virali e succede con questo. pic.twitter.com/lEXUa0zyd2
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) September 26, 2021