Il virologo di fama mondiale, Roberto Burioni, è stato protagonista di uno “scivolone”, una gaffe sui social che è stata prontamente segnalata da numerosi utenti facenti parte del popolo dei naviganti. Roberto Burioni è un frequentatore molto attivo del web, e nelle scorse ore ha pubblicato un tweet sulla propria pagina Twitter in cui ha cercato di sdrammatizzare un po’ sulla situazione covid; nel dettaglio, il professore di Virologia all’Università San Raffaele di Milano, ha cinguettato così sul suo post: «Meglio Covid-19 della asroma».



La reazione non è stata probabilmente come sperava lo stesso Burioni, visto che nel giro di pochi minuti si è scatenata una vera e propria bufera social al punto che il professore è stato in seguito costretto a cancellare il tweet poco dopo la sua pubblicazione. A “scatenare” il luminare era stato un follower che aveva stuzzicato il prof scrivendo: «Non seguo il calcio ma per il vaccino, per i miei, io posso aspettare, farei il tifo per qualsiasi squadra».



“MEGLIO COVID DELLA ROMA”, BUFERA VERSO BURIONI, INTERVIENE ANCHE BIZZARRI

Roberto Burioni è notoriamente un tifoso della Lazio, e in una recente intervista aveva spiegato: “Tifo Lazio e tutti lo sanno, all’inizio di questa crisi ho fatto un voto: non parlare di calcio e voglio mantenerlo. A meno di miracoli non possiamo immaginare il calcio con il pubblico, dobbiamo privarci di questo piacere”. Evidentemente deve aver deciso che fosse il momento di rompere l’embargo, ed ha appunto sfoderato la battuta, apparsa da molti un po’ fuori luogo. Tanti sono stati infatti coloro che hanno storto il naso di fronte al paragone fra il covid e il calcio, e lo stesso professore ha provato a correggere il tiro ribattendo «Datevi una calmata, è una battuta». Nella polemica si è inserito anche Luca Bizzarri, attore e conduttore di Quelli che il calcio, che ironico ha scritto: «Mi offro gratuitamente (come sempre) come social media manager». Quindi la nuova controreplica di Burioni che ha chiuso la querelle: «Lasciamo perdere, sono io ad essere fesso. Chi è cresciuto nel mondo reale fa fatica ad adattarsi a questo virtuale in età matura. Bisogna accettarlo. E se scrivevo “vecchio” poi mi crocifiggevano i coetanei».

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