Potrebbe finire davanti al giudice la querelle fra la star dei virologi, Roberto Burioni, e un utente social dichiaratamente “no vax”, contro i vaccini. La vicenda è riportata stamane dal quotidiano Il Giorno, e ripresa dall’agenzia Ansa, e racconta di uno scambio di battute un po’ “vivace” fra i due di cui sopra, che potrebbe addirittura concludersi in tribunale. Succede che su un post social pubblicato da Burioni qualche tempo fa, lo stesso professore del San Raffaele si è rivolto così ad un suo detrattore: “non viene neanche assunto per pulire i cessi”. E ancora: “Ora ti spiego una cosa – la premessa – ma stai attento perché mi sembri come uno di quei ripetenti che non afferrano bene il concetto al primo colpo”, quindi Burioni ha battezzato l’utente “un ignorante molto arrogante con connessione internet”. Il virologo aveva poi concluso il suo intervento con le parole: “Il mondo moderno ha illuso ogni somaro arrogante e stupido di poter parlare alla pari con chi studia da 35 anni”.
BURIONI, LITE SOCIAL: “IMMUNITA’ DI GREGGE? SCORDIAMOCELA”
Nel dibattito, un certo Alberto J., aveva sfidato Burioni sulla scienza, sostenendo che “scienza non è titolo ma conoscenza”, e “accendendo” con tali parole lo stesso luminare. La discussione non è recentissima, in quanto risale al periodo pre-pandemia di coronavirus, e la chiacchierata si era sviluppata inizialmente sui vaccini. Alberto non ha però accolto con il sorriso quanto scritto dal professore del San Raffaele e di conseguenza ha deciso di presentare denuncia per diffamazione, querelando lo stesso, come riferisce l’Ansa e Il Giorno. Se la vicenda arriverà in tribunale ci sarà sicuramente da stare attenti, perchè la “guerra” fra i due potrebbe essere ricca di colpi di dialettica da una parte all’altra. E a proposito di vaccino, questa volta anti-covid-19, nella giornata di ieri lo stesso Burioni era uscito allo scoperto, sempre attraverso la propria pagina Facebook: “I dati odierni – ha scritto nella giornata del 4 agosto – derivati da uno studio sierologico di un campione della popolazione italiana confermano integralmente quanto già detto: l’immunità di gregge senza vaccino possiamo scordarcela”.