Il caso Burioni-Le Iene va avanti ormai dallo scorso 9 giugno e non sembra accennare alcuna “frenata”: il noto virologo del San Raffaele di Milano era stato inizialmente accusato di avere un potenziale “conflitto d’interessi” nel raccontare in tv i consigli sul coronavirus essendo lui impegnato da anni con una compagnia privata (la Pomona, ndr) per lo sviluppo e la produzione di anticorpi monoclonali umani. Dalla denuncia del Codacons contro le ospitate in Rai di Burioni la trasmissione di Mediaset si è scagliata contro Burioni chiedendo direttamente a lui un confronto in merito a quanto precisato dalla sigla dei consumatori: qui lo scontro è cominciato con una serie di post su Facebook per replicare alle inesattezze, secondo lo scienziato, riportate tanto dal Codacons quanto dalle Iene con contro-replica del programma di Italia 1 costante.



L’ultimo capitolo arriva oggi con un lungo focus pubblicato da Le Iene sul proprio portale online dove oltre ad essere ripercorsa la “querelle” si avvisa che in breve potrebbe risolversi tutto in un’aula di tribunale secondo quanto “minacciato” da Burioni negli ultimi post. Il virologo aveva replicato di essere disponibile ad un confronto solo con suoi colleghi esperti in materia – nello specifico, il prof. Matteo Bassetti di Pavia e il prof. Andrea Crisanti di Padova – per dimostrare che «Nessuno di questi anticorpi monoclonali è in commercio (sono tutti in una fase molto precoce di sviluppo) e non lo saranno ancora per almeno 10 anni; soprattutto nessuno di questi monoclonali è (purtroppo) diretto contro COVID-19»



LA REPLICA DE LE IENE

Ecco che allora Le Iene hanno tentato di organizzare per l’ultima puntata prima della pausa estiva, il prossimo 23 giugno, un confronto in merito sul potenziale conflitto d’interessi da Burioni giudicato come «inesistente». In primis Bassetti ha replicato però «Io non voglio entrarci… non ne voglio sapere… io vorrei conoscere i fatti in maniera approfondita… e nel modo in cui li avete presentati è la vostra versione… e vorrei conoscere la sua… perciò non voglio esprimere nessun giudizio… sulla vicenda. Non ci voglio entrare, non è il mio mestiere…(e conclude) voi avete fatto una lecita inchiesta giornalistica…», mentre Crisanti avrebbe accolto l’invito come riporta Le Iene in merito alla telefonata con il virologo veneto «Io sono disposto ad un confronto con lui sul valore della trasparenza nella comunicazione per evitare conflitti e altre situazioni».



Lo scontro però si infiamma quando lo stesso Burioni contraddice quanto detto dal programma di Italia 1 pubblicando prima il contenuto del messaggio inviatogli da Bassetti («Mi ha appena telefonato il prof. Matteo Bassetti, manifestandomi la sua solidarietà per gli attacchi ricevuti e rinnovandomi la sua stima, che io ricambio con affetto. Come ero certo, le sue parole trasmesse durante il servizio de Le Iene non erano in alcun modo rivolte a me e neppure al mio INESISTENTE conflitto di interesse») poi pubblicando infine il comunicato dell’Università di Padova che riporta «il prof. Crisanti NON ha infatti acconsentito ad un intervento in tal senso, se non dando una generale disponibilità ad un intervento divulgativo sulla trasparenza nella scienza nei suoi diversi aspetti. Tra l’altro la telefonata del prof. Crisanti con Andrea Politi de Le Iene è avvenuta in viva voce con altre persone presenti, che possono riferire quanto sopra riportato».

Nel confermare quanto invece detto da Crisanti nella prima telefonata, la “lotta” senza fine Le Iene decidono di porre “conclusione” assolutamente provvisoria con queste parole: «ci sembra molto più costruttivo e utile per la collettività un sereno confronto su un tema di indubbia attualità e rilevanza sociale come quello che stiamo affrontando piuttosto che rinviarlo alle aule del tribunale come minacciato dal prof. Burioni e dove comunque, se del caso, faremo valere tutte le nostre ragioni. Tratteremo l’intera vicenda nella nostra ultima puntata, martedì 23 giugno».