Il virologo Roberto Burioni, questa mattina ha annunciato il sequestro dei servizi della trasmissione Le Iene sul suo conto. Intervenendo all’Adnkronos ha sottolineato: “Proprio questa mattina è stato eseguito su richiesta della procura di Milano un sequestro preventivo dei servizi delle Iene che mi diffamavano. E’ una cosa senza precedenti”. Il virologo aveva già presentato querela dopo essere stato investito dalle accuse di conflitto di interessi rivolte dal programma di Italia 1. “Io naturalmente sono molto contento perché era una diffamazione grave e gratuita che disinformava sugli anticorpi monoclonali in un momento delicato”, ha aggiunto Burioni facendo riferimento ai servizi trasmessi lo scorso giugno da Le Iene e da lui descritti “falsi quanto diffamatori nei miei confronti”.



Dopo le presunte bugie raccontate sul conto del medico dalla trasmissione Mediaset, Burioni ha proseguito nel suo post su Facebook: “Io ho sempre risposto che un confronto l’avremmo avuto, ma davanti a un giudice. Quel confronto è incominciato, e il giudice ha disposto il sequestro delle due puntate di quel programma nelle quali venivo diffamato”. Dopo la notizia non si è fatta attendere la replica del programma.



BURIONI VS LE IENE: LA REPLICA DEL PROGRAMMA MEDIASET

Le Iene hanno deciso così di rispondere a Roberto Burioni attraverso una lunga lettera scritta dagli autori della trasmissione e nella quale rispondono punto per punto al messaggio postato su Facebook dal virologo in cui veniva annunciato l’avvenuto sequestro dei servizi relativi alla sua persona e nei quali venivano poste delle domande su un eventuale conflitto di interessi da parte del medico circa i contenuti veicolati durante la sua partecipazione a Che tempo che fa. “Ci siamo genuinamente stupiti di un provvedimento così invasivo, che si limita a recepire acriticamente la versione di Burioni senza approfondire le nostre argomentazioni, e che per questo ci appare come una sanzione censoria, si legge nella lettera pubblicata da Adnkronos. Come scrivono Le Iene, il Tribunale di Milano ha emesso un decreto di sequestro preventivo il 28 dicembre per oscurare dal sito della trasmissione alcuni servizi a firma di Alessandro Politi. Nel decreto viene scritto che Le Iene avrebbero veicolato “il falso messaggio per cui le opinioni scientifiche di Burioni in tema Covid 19 fossero orientate da interessi economici occulti”.



Rispetto ai loro servizi ora oscurati, spiegano Le Iene, “ci chiedevamo se a parlare in Rai di anticorpi monoclonali come una nuova speranza fosse il Professore Ordinario super partes, oppure il consulente della casa farmaceutica Pomona -è il tema posto dall’inchiesta- Nel secondo caso ci sarebbe stato un possibile conflitto di interessi. Non stiamo certo parlando di un reato, ma di un fatto deontologicamente sconveniente”. Quindi sottolineano di non aver mai ricevuto risposte dirette da Burioni il quale “si è negato e continua a negarsi ad un confronto”. Le Iene, nonostante tutto, non sono affatto disposte a cedere rispetto ai quattro punti rimasti ancora senza risposte e che ripropongono al virologo: “1)Che tipo di rapporto ha con la società Pomona srl? E con Fides Pharma? 2) Perché durante i suoi interventi in Rai non ha mai detto che lei è consulente scientifico di due case farmaceutiche e che brevetta da anni anticorpi monoclonali? 3) Perché ha definito il plasma iperimmune una cura costosa e rischiosa, quando pubblicazioni scientifiche e ospedali di eccellenza la avallano e la praticano con ottimi risultati? 4) Per partecipare a ‘Che tempo che fa’ è stato pagato? Se così fosse, questo non alimenterebbe un ulteriore conflitto di interessi?”.