La sindrome di Burnout è generazionale. È a questa considerazione che, come riportato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, sono arrivati gli esperti nell’analizzare le condizioni di vita dei giovani di oggi. Sempre più studenti – ma anche lavoratori – sono emotivamente esausti e senza speranza, tanto da trascorrere molto tempo chiusi in casa senza relazionarsi con nessuno.
“Durante la pandemia, ci aggrappavamo ancora alla speranza che arrivasse un giorno in cui il Coronavirus sarebbe stato sconfitto e il mondo intero avrebbe festeggiato selvaggiamente”, racconta il venticinquenne Jan di Magonza (il nome è di fantasia). Presto, tuttavia, lui e i suoi amici si sono resi conto che la loro quotidianità, anche alla fine dell’emergenza sanitaria, non è cambiata di molto. Anzi, non si è registrato alcun segno di sollievo. I problemi sono diventati altri. “Ogni giorno al telegiornale vedi come il mondo intero sta bruciando. Ti distrugge dentro”, ammette. Ora il giovane soffre di depressione. Il suo caso è simile a quello di molti.
Burnout generazionale, è allarme: l’appello degli esperti
A gennaio il Forsa Institute ha intervistato 1.000 studenti. Di questi il 68% ha affermato di essere stressato. La percentuale, nel 2015, era del 44%. Da allora sono aumentati notevolmente anche i sintomi come mal di testa, mal di schiena, problemi di concentrazione e disturbi del sonno. Le motivazioni sono diverse. Tra queste c’è la crisi finanziaria. A causa dell’inflazione, i costi degli affitti, dell’elettricità e dei generi alimentari sono schizzati alle stelle. “Più di un terzo dei giovani vive con meno di 800 euro al mese. Semplicemente non hanno i soldi per andare al museo, a teatro o a un corso sportivo”, dice Stefan Grob dell’Unione studentesca tedesca.
Lo sviluppo della sindrome di Burnout in queste condizioni sembra quasi inevitabile. “Gli studenti che vanno nei consultori perché si sentono socialmente isolati e soli o che mettono sostanzialmente in discussione i loro studi sono numerosi. Molti soffrono anche di stati d’animo depressivi e sono senza speranza. Questo arriva fino ai pensieri suicidi”, riferisce l’esperto. È un fenomeno che preoccupa perché andrà avanti anche nel mondo del lavoro. È per questo motivo che l’invito è quello di prendersi cura di se stessi e rivolgersi ad un medico: “Abbi il coraggio di mettere la tua gioia al primo posto”.