George W. Bush torna a parlare della guerra in Ucraina, commettendo però una clamorosa gaffe che sta facendo il giro del mondo. In un video pubblicato da alcuni giornalisti americani, da Michael Williams a Sahil Kapur, l’ex presidente degli Stati Uniti confonde l’Ucraina con l’Iraq. Un lapsus quello di Bush, che tira in ballo l’invasione dell’Iraq, cominciata dalla sua amministrazione nel 2003, ma in realtà voleva parlare di quella della Russia in Ucraina. La gaffe si è verificata ieri durante un evento alla Southern Methodist University di Dallas, in Texas, organizzato dal suo think tank.



In quel passaggio del suo discorso Bush voleva criticare l’assenza di democrazia in Russia e attribuire all’assenza di opposizione il fatto che il presidente russo Vladimir Putin abbia potuto avviare una guerra senza alcun dibattito interno. Il risultato di questa situazione politica, per Bush, «è l’assenza di equilibri e contrappesi (in Russia, ndr) e la decisione di un uomo di lanciare un’invasione brutale e del tutto ingiustificata dell’Iraq». George W. Bush si è accorto subito dell’errore, infatti si è corretto rapidamente.



BUSH, DOPO GAFFE FA IRONIA “HO 75 ANNI…”

«Volevo dire, dell’Ucraina», si è subito ravveduto l’ex presidente statunitense. In platea è scoppiata una risata generale, a cui George W. Bush ha replicato con una smorfia e una battuta ironica sulla sua età. «Comunque, ho 75 anni», si è giustificato lui. Tra l’altro, prima della gaffe aveva paragonato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Winston Churchill. Un concetto espresso già due settimane fa quando aveva dichiarato: «È stato un onore trascorrere alcuni minuti parlando con Zelensky, il Winston Churchill dei nostri tempi». Ora però tiene banco la sua gaffe su Ucraina e Iraq.



George W. Bush fu il presidente che decise l’invasione dell’Iraq nel 2003, con cui ebbe inizio unilateralmente a una guerra definita del tutto ingiustificata dai critici, in quanto basata sulle false premesse che l’Iraq avesse armi di distruzione di massa. Quell’invasione provocò decine di migliaia di morti tra i civili in quasi 9 anni: ci sarebbero state da 100mila a 200mila vittime in tutto secondo alcune stime.