Dopo un anno di pandemia sono finalmente aumentati gli stipendi, ma per la busta paga 2023167 euro al mese per circa 140.000 lavoratori. Ecco quanto è previsto dall’accordo raggiunto tra la federazione gomma plastica e i sindacati.

Busta paga 2023: ecco per chi è previsto l’aumento

Abbiamo già visto come le pensioni sono state rivalutate per l’anno 2023, basandosi sull’indice di perequazione dell’anno 2022 che ha vissuto un’inflazione elevata superiore al 6% ogni mese in media. E così anche gli stipendi dei dipendenti sono stati visti al rialzo grazie ai sindacati Filctem, Samca, UILTEC per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Gli aumenti sono stati di 167 in media per 140.000 lavoratori.



L’incontro tra i sindacati e il governo ha determinato anche una serie di intese in merito alle relazioni industriali, l’occupazione femminile e la parità di genere. Per quanto concerne la busta paga più alta questa vede un aumento di 167, mentre i minimi in crescita sono calcolati in 153 mensili. Il nuovo contratto entrerà in vigore a partire dal 31 dicembre 2025.



Busta paga 2023: aumenti, a quanto ammontano

Questo comporterà 4.019 euro in più di guadagno per gli anni che vanno dal 2023 al 2025. Tuttavia l’aumento non sarà immediato poiché sarà distribuito in tre diverse fasi:

  • dal primo gennaio 2023 gli stipendi aumenteranno di 61 euro in più.
  • Dal primo gennaio 2024 questi aumenteranno di altri 45 euro;
  • poi dal primo aprile 2025 di altri 47 euro.

Insieme agli aumenti stabiliti saranno anche riconsiderati tutti i permessi retribuiti ogni anno sia quelli individuali da 40-72 ore per le aziende che hanno almeno 15 dipendenti e da 30 a 48 ore per le aziende che hanno da 6 a 15 dipendenti. Tutte le aziende che hanno meno di 5 dipendenti invece potranno contare di un permesso che va da 12 a 24 ore.



I dipendenti che hanno figli minori tra i tre e i 10 anni potranno godere di un altro giorno di permesso all’anno ed è prevista la frazione abilità del congedo parentale, la maturazione intera della rol per le assenze retribuite dai 10 giorni fino alla nascita del primo figlio per i permessi mensili previsti dalla legge 104.

Inoltre vengono riconosciute le giornate retribuite per ognuna di quelle richieste per accertamenti, prelievi, degenza e convalescenza per i donatori di midollo osseo e si recepisce l’accordo sul lavoro agile. L’iscrizione al fondo sanitario per tutti i lavoratori starà completamente a carico delle aziende.