A Busto Arstizio, in provincia di Varese, sono stati arrestati 12 spacciatori, appartenenti a due bande con a capo due fratelli marocchini, i quali, offrivano vitto e alloggio ai propri pusher, proprio come fossero veri e propri collaboratori di un’azienda. In particolare, fornivano assistenza e supporto sociale e li trattavano a tutti gli effetti come dipendenti con tanto di benefit e stipendio. Infatti, i corrieri reclutati dalla bande dedite allo spaccio di droga, stipulavano accordi con un compenso fisso, vitto e alloggio, orari di lavoro fissi e addirittura un’auto aziendale.



Per di più, i 12 spacciatori arrestati a Busto Arsizio che facevano parte dell’organizzazione criminale, accedevano a dei finanziamenti agevolati con un vero e proprio “TFR” in caso di arresto. Una storia del genere, a memoria, non l’avevamo mai sentita.

Arrestati spacciatori a Busto Arsizio: auto aziendale e non solo

Ai 12 spacciatori arrestati a Busto Arsizio hanno sequestrato 275 chili di hashish e 13 di cocaina. È stata la polizia a fermarli durante una indagine in corso tra il Varesotto e l’Alto Milanese. L’agenzia ANSA ha diffuso i primi dettagli legati alle due organizzazioni “Il primo gruppo, base a Busto Arsizio, era gestito da due fratelli di nazionalità marocchina che, ‘assumendo’ connazionali come autisti e corrieri incaricati di consegnare la cocaina e incassare il denaro”. Inoltre, ha specificato: “Il secondo gruppo – che operava in particolare nell’alto milanese ed era gestito da un italiano che assoldava connazionali, contribuendo al mantenimento delle loro famiglie se arrestati, fornendo auto a nolo o intestate a prestanome.”



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