È stata assolta quest’oggi, per “vizio totale di mente”, Alice Sebesta, la donna di origini tedesche che divenne tristemente nota alle cronache nel settembre del 2018 per aver ucciso i due figli nel reparto nido del carcere di Rebibbia (Roma) buttandoli giù dalle scale: per lei infatti è stata decisa invece la permanenza per un periodo di 15 anni in una REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) destinata a chi come questa mamma soffre di disturbi mentali oppure può ancora costituire un pericolo per la società. Come si ricorda la donna aveva ucciso i due bimbi ancora piccoli -due anni quello più grande e appena sei mesi la secondogenita- lanciandoli dalla tromba delle scale di quella sezione dell’istituto di pena e aveva dato poi agli inquirenti spiegazioni poco convincenti se non addirittura farneticanti del gesto compiuto, mentre il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, era intervenuto sospendendo i vertici del carcere romano.



BUTTO’ I FIGLI DALLE SCALE: ASSOLTA PER “INFERMITA'”

“Volevo solo salvarli, ora sono liberi”: era stata questa la shockante motivazione addotta dall’allora 30enne Alice Sebesta per giustificare l’omicidio di entrambi i figli in quel giorno di settembre del 2018: dalla ricostruzione dei fatti emersa in quelle settimane si era appreso che la donna, affetta da depressione e oggi di fatto assolta per infermità mentale, stesse percorrendo le rampe di scale di quella sezione per portare i bambini a mangiare quando, arrivata solo alla seconda rampa, avrebbe lanciato nel vuoto i due figli che teneva in braccio; per la più piccola, vista la tenerissima età, purtroppo non c’era stato da subito nulla da fare mentre il grande, ricoverato in gravissime condizioni in ospedali con pesanti danni cerebrali era morto successivamente. La vicenda, peraltro, aveva suscitato forti polemiche pure per via di una presunta carenza degli standard di sicurezza del carcere di Rebibbia, anche se i suoi vertici avevano rigettato le accuse e pare che la mamma in precedenza (era detenuta da circa una ventina di giorni) non aveva mai dato segni di squilibrio o disagio psichico che potessero mettere in allarme chi di dovere ed evitare questo dramma.

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